Vino, Lollobrigida stoppa un’altra follia Ue: firmato il decreto che salva 50 milioni di etichette dal macero

7 Dic 2023 17:51 - di Natalia Delfino
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Sono 50 milioni le etichette di vino salvate grazie al decreto firmato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle targhette già in magazzino. “Il Masaf si è attivato sin da subito per arrivare alla data dell’8 dicembre con la soluzione per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra Nazione”, ha spiegato Lollobrigida, chiarendo che “in sede europea, nel prossimo Agrifish, tratterò il tema delle linee guida sulla etichettatura, per risolvere alcune indicazioni che presentano criticità e che ad oggi risulterebbero superabili con il buonsenso”.

Lollobrigida firma il decreto che salva 50 milioni di etichette di vino

Il decreto è stato accolto con grande soddisfazione dalle associazioni di settore, che sul tema avevano avuto una interlocuzione con il ministero. ”Sono salve cinquanta milioni di etichette per il vino Made in Italy messe a rischio dalle nuove norme Ue”, ha commentato la Coldiretti, ricordando che la norma che entra in vigore dall’8 dicembre ”impone l’inserimento delle informazioni relative a ingredienti e valori nutrizionali e inizialmente prevedeva che per gli ingredienti fosse utilizzato un codice qr accompagnato dalla lettera I”.

I ripensamenti di Bruxelles che rischiavano di mettere in difficoltà i produttori italiani

Invece, ”a poche settimane dall’entrata in vigore, la Commissione ha deciso di inserire il termine completo ‘ingredienti’, condannando di fatto al macero tutte le etichette già stampate dai produttori che si erano organizzati per tempo”, ha chiarito Coldiretti, rivendicando che si tratta di “un problema subito denunciato” dall’associazione, a tutela di un settore ”già colpito dall’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie che hanno fatto segnare un aumento che ha raggiunto il 58% nell’arco di 18 mesi mette a rischio la competitività del vino italiano sul mercato nazionale ed estero dove per la prima volta dopo oltre un decennio sono calate le vendite in valore (-1%)”. ”Non a caso – ha aggiunto l’associazione di categoria – l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nella vendita delle bottiglie di vetro”.

Coldiretti: “Il vino va difeso dagli attacchi ideologici”

“Non si tratta peraltro della prima ‘grana’ causata al vigneto Italia dalle politiche adottate dall’Unione europea“, ha sottolineato ancora Coldiretti. Il vino, dunque, ha avvertito il presidente dell’associazione, Ettore Prandini, “va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico”, che non tiene conto della sua storia millenaria e del fatto che rappresenta un protagonista del nostro agroalimentare e della dieta Mediterranea, “che in questi anni ha visto gli italiani primeggiare per longevità a livello europeo e mondiale”.

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