Ultima Generazione, la prepotenza senza limite degli eco-esaltati: sono 4 gatti e bloccano 4 ponti di Roma
Ci risiamo. Non c’è tregua alle incursioni di Ultima Generazione che anche questa mattina, per il secondo giorno consecutivo, hanno bloccato auto e mezzi pubblici, congestionato il traffico e esasperato automobilisti e pedoni con il loro ennesimo raid. Un blitz che, stavolta, ha inscenato la protesta presidiando ben quattro ponti della capitale: da ponte Vittorio Emanuele II a ponte Cavour, passando per Ponte Principe Amedeo Aosta e Ponte Umberto I. Tutti snodi fondamentali per la circolazione in centro. Perché non c’è fine al caos e non c’è tregua sulla protesta: ma una lunga sosta provocata dall’ingorgo…
Ultima Generazione, dopo fiumi e navigli, bloccano i ponti di Roma
Per gli adepti del rito eco-vandalico – compresi ovviamente i nove seguaci gretini aderenti alla campagna Fondo Riparazione, promossa da Ultima Generazione, in azione questa mattina sui ponti di Roma – il grido di battaglia va ribadito forte e chiaro: «Blocchiamo le strade per salvare il nostro ecosistema». E poco importa se la protesta inquina e esaspera chi è costretto a subirla ormai quotidianamente… Come quasi sempre quando si parla di eco-vandali e delle loro “colorate” contestazioni, infatti, la paradossale associazione di idee sorge spontanea.
Il solito danno, la solita beffa
Perché le azioni che millantano essere mirate per proteggere l’ambiente, alla fine – è ormai sotto gli occhi di tutti – finiscono per infierire a loro volta contro quello per cui sostengono di mobilitarsi. Innegabile, infatti, che il loro è un modus operandi contro-producente, che non solo comporta esborsi. Ma scatena reazioni che certo non aiutano la causa della lotta all’inquinamento. Come imbrattare monumenti. Danneggiare opere d’arte e deturpare sedi istituzionali. E dover ricorrere poi all’utilizzo di solventi per rimuoverne i segni della devastazione.
Da Ultima Generazione l’ennesimo blitz, l’ultimo anatema apocalittico
O ancora: sdraiarsi in strada – o bloccare i ponti – e congestionare il traffico, aumentando le emissioni di gas di scarico delle auto paralizzate negli ingorghi scatenati dalle loro proteste… Non va forse tutto nella direzione opposta a quella indicata nel decalogo interventista degli eco-vandali? ma tant’è, e così, ancora una volta oggi, con buona pace di buon senso e logica, la nota puntuale, cartelli e slogan dei protagonisti del blitz sui ponti di questa mattina evocavano complotti e denunciavano abbandoni. Con tanto di immancabile previsione apocalittica finale: «L’Italia sarà devastata dalla crisi climatica» e voi «Riempirete le carceri con i vostri figli». Peggio di così non potrebbe andare (e non potrebbero drammatizzare)…