Ridotte al lumicino le partenze dei migranti dalla Tunisia, Tajani: «L’accordo funziona»
La sinistra si tappa la bocca, non sa più dove aggrapparsi. Anche sul fronte dell’immigrazione il governo Meloni sta ottenendo risultati più che positivi. E a parlare sono i dati. «Il memorandum con la Tunisia sta funzionando abbastanza bene. Sono ridotte al lumicino le partenze dei migranti verso l’Italia. Mentre con i libici è più difficile dialogare» e «ci sono ancora partenze dalla Libia». Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante l’audizione presso il Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen. «A Sfax ci sono circa cinquemila migranti che vorrebbero imbarcarsi, ma la polizia tunisina sta lavorando per fermarli», ha spiegato Tajani, ammettendo che «con la Libia ci sono dei problemi. Abbiamo lavorato per rafforzare la capacità di intervento e di soccorso in mare delle autorità libiche facendo anche leva sul programma europeo di supporto».
Partenze dei migranti, il nodo della Libia
Tajani ha spiegato che «abbiamo consegnato nel corso di quest’anno diverse motovedette e somministrato corsi di formazione di alto livello alle controparti libiche». Il titolare della Farnesina ha ricordato che «dal 2017 a oggi sono stati stanziati 103 milioni di euro a favore della Libia insieme all’Organizzazione internazionale per le migrazioni e all’Alto commissariato Onu per rifugiati». Poi ha sottolineato: «Alla Libia continueremo a fornire assistenza senza arretrare sui diritti fondamentali dei migranti».
Tajani: no a fragili, donne e minori in Albania
Sulle partenze dei migranti c’è anche l’azione dell’Albania. «Non ci saranno fragili, né donne o minori» tra i migranti che verranno inviati nei centri di accoglienza in Albania. Lì «ci saranno le forze dell’ordine italiane e quindi verranno trattati come lo sarebbero trattati in Italia», ha specificato Tajani. Quindi, «non ci sarà nessuna Guantanamo o Ruanda», ha sottolineato. «L’identificazione dei minori e dei fragili verrà fatta a bordo delle navi». Sarà competenza delle forze dell’ordine occuparsi delle «categorie protette e di chi viene da Paesi che non sono sicuri», anche attraverso i documenti che verranno presentati dai migranti. «Nessuno verrà portato da Lampedusa o da Capo Rizzuto in Albania». Gli unici responsabili all’identificazione sono «la Marina militare, la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza».
Africa, evitare la colonizzazione di Cina e Russia
Il 28 e 29 gennaio si terrà la prima conferenza tra Italia e Stati africani durante la quale verrà presentato il «Piano Mattei che punta a favorire la crescita del continente africano e non solo per far fronte al fenomeno migratorio». Ma anche per «evitare una nuova colonizzazione da parte dei cinesi e dei russi». Vogliamo, ha concluso, «un partenariato con il continente africano, facendo degli accordi paritetici con gli attori africani».