Reddito di cittadinanza, i conti del fallimento: ogni contratto di lavoro è costato 22 milioni di euro

10 Dic 2023 10:33 - di Luisa Perri
reddito di cittadinanza

«Non bastavano le truffe milionarie, adesso il fallimento del reddito di cittadinanza viene certificato in maniera impietosa dal rapporto tra le risorse investite e i contratti di lavoro effettivamente attivati. Si giunge così alla cifra impressionate di 34 miliardi di euro spesi per il reddito di cittadinanza dal 2019 e di 1500 contratti sottoscritti grazie alle agevolazioni erogate. Insomma, agli italiani ogni contratto di lavoro è costato 22 milioni di euro». Lo dichiara il vicepresidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon.

Speranzon: “Sul reddito di cittadinanza un disastro che porta la firma dell’Inps”

«Un vero e proprio scandalo – prosegue Speranzon – un disastro che porta la firma dell’Inps sotto la gestione di Tridico fatta di zero controlli e di zero attività per incrociare domanda e offerta di lavoro. Adesso il governo Meloni sta cercando di porvi rimedio, rimettendo ordine e spazzando via un sistema che non ha funzionato. Questo però non basta, è evidente che dopo tutto quello che è emerso sul reddito di cittadinanza va dato un segnale. Serve una nuova fase per l’Inps per dare agli italiani il messaggio che quella stagione è definitivamente alle spalle».

Schifone: “Numeri che sconfessano i 5 Stelle”

«Risorse pubbliche – commenta la deputata di Fratelli d’Italia, Marta Schifone, capogruppo in commissione Lavoro – scialacquate senza ritegno, utilizzate per dare risposte inadeguate alla crisi occupazionale, che non hanno fatto altro che alimentare la giostra del bieco assistenzialismo. Un cortocircuito a cui il governo Meloni ha finalmente tolto la corrente». Per ribadire ciò che il centrodestra dice da sempre: «Il reddito di cittadinanza, misura di bandiera dei 5 Stelle, che doveva, a loro dire, essere strumento di politica attiva del lavoro, è stato un totale fallimento».

Foti: “Conte chieda scusa agli italiani”

Come osserva Tommaso Foti, “gli italiani hanno sborsato 34 miliardi di euro per finanziare il reddito di cittadinanza targato M5S che avrebbe dovuto ‘abolire la povertà’ ed eliminare la disoccupazione. Ma entrambi gli obiettivi sono stati mancati clamorosamente. I dati che arrivano dall’Inps sbattono in faccia a Conte &Co la verità: abbiamo speso l’equivalente di una manovra finanziaria per attivare solo 1.500 contratti di lavoro. Ogni nuovo posto è costato circa 22 milioni di euro. In sintesi: non solo, come già sapevamo, il reddito di cittadinanza ha prestato il fianco ad abusi e truffe ma anche le politiche attive del lavoro che lo avrebbero dovuto incentivare sono state un fallimento”.

Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, «i fondi stanziati sono serviti solo a coltivare consenso elettorale sottraendo risorse a chi davvero ne aveva bisogno. Il leader dei 5 Stelle Conte, al posto di agitare il nuovo specchietto per le allodole del salario minimo, farebbe bene a chiedere scusa agli italiani, visto che ogni famiglia per sostenere quel reddito ha pagato circa 540 euro al mese. Risparmi e sacrifici che sarebbe stato più utile e proficuo destinare altrove», conclude Foti.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *