Rampelli: “La medaglia al dittatore comunista è un’onta. Zaratti sta sbagliando, deve chiarire”

1 Dic 2023 13:16 - di Alessandra Parisi

Zaratti sta prendendo una cantonata. Gli chiedo di chiarire la sua posizione e unirsi alla mia iniziativa proveniente da più legislature per porre rimedio a un evidente errore”. Così Fabio Rampelli in una nota rivolgendosi al deputato di Verdi-sinistra italiana sulla revoca dell’onorificenza al maresciallo Tito concessa dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Zaratti nei giorni scorsi ha confermato le parole rilasciate all’Huffington Post: “Non condanno e non assolvo. Dico semplicemente che ciò che fa testo per parlare di crimini contro l’umanità sono le sentenze della Corte di giustizia europea. E Tito non ha mai ricevuto una condanna di questo genere”.

Tito, Rampelli: Zaratti sta sbagliando

“Il deputato Filiberto Zaratti è una persona perbene, lo so per certo. Ma sulla revoca della medaglia a Tito sta sbagliando. Si sta macchiando non di revisionismo ma di negazionismo storico. Il che lo pone al di fuori di un processo di pacificazione verso gli italiani di origine istriana, giuliana e dalmata”, dice il vicepresidente della Camera. Processo che è “per fortuna avanzato vista l’istituzione del Giorno del Ricordo nel 2004. E il conferimento della Medaglia d’oro al Merito civile conferita a Norma Cossetto. La studentessa sequestrata, violentata e gettata nella foiba di Villa Surani proprio dai partigiani titini. Medaglia conferita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2005″.

Quella medaglia al dittatore è uno scandalo

Mi pare perfino banale – continua Rampelli – constatare l’esistenza di un ostacolo insormontabile per restituire dignità, verità e giustizia (la vita purtroppo non possiamo ridargliela) alle vittime delle foibe. ” Dal 1939 segretario generale del Partito comunista iugoslavo, Tito  ebbe la responsabilità politica oggettiva dell’epurazione anti-italiana. Attuata con l’eliminazione fisica nelle foibe di circa diecimila nostri connazionali. E fu protagonista di altre violenze consumate nel teatro del confine orientale e dei Balcani”.

Fu responsabile dell’epurazione anti-italiana

Un’altra oggettiva responsabilità- aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia –  è rappresentata dall’espulsione di trecentomila italiani, uno dei più grandi esodi della storia. Che non intendevano rinunciare alla loro origine per dichiararsi jugoslavi. Mi rifiuto di pensare che Zaratti consideri il Maresciallo Tito un leader illuminato invece che un tiranno sanguinario.

“Si unisca alla mia proposta di legge di revoca”

“Quindi – conclude il vicepresidente della Camera – gli chiedo di chiarire la sua posizione. E unirsi alla mia iniziativa proveniente da più legislature per porre rimedio a un evidente errore. Quella medaglia è un’onta politica nazionale per la Repubblica italiana, le motivazioni dell’epoca fanno rabbrividire. La revoca della medaglia al dittatore slavo è attesa da decine di migliaia di famiglie eredi di quella storia drammatica. Che dovettero rinunciare a tutto e finire in povertà per restare italiani. Infine ricordo che le responsabilità del comunismo sulle stragi, gli eccidi, le persecuzioni nel Vecchio Continente sono ben elencate nella risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sulla memoria europea. Nella quale il comunismo è stato equiparato al nazismo per i mali che ha compiuto nelle sfere della sua influenza, compresa l’Europa orientale. Non si può più attendere un minuto”. Fabio Rampelli è primo firmatario della pdl di revoca della medaglia al maresciallo Tito conferita dal presidente Saragat.

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