Prodi, rigurgito di bile contro Atreju: “Dibattito finto nelle vecchie prigioni romane”

16 Dic 2023 13:46 - di Federica Argento
Prodi

Il veleno di Romano Prodi su Atreju è incontenibile. Probabilmente nel Pd la serenità è andata a farsi benedire. L‘anti-Atreju per quattro gatti e un po’ triste- diciamolo- organizzata dal partito della Sclein non regge il confronto. Allora il rigurgito di bile del padre dell’Ulivo si spiega. Lui dice di preferire alla festa nazionale di Fratelli d’Italia, l’anti-Atreju. Legittimo dissentire, patetico sproloquiare: “Ho visto che hanno detto che sono stato ad Atreju. Non ci sono mai stato, ho cercato negli archivi possibili immaginabili. Ma forse un tempo ci si poteva anche andare, oggi no: quello è diventato un discorso interno, chiuso, con un dibattito finto”, ha detto stizzito a margine del Forum dem attualmente in corso a Roma.

Prodi rancoroso: “Ad Atreju non si può più andare”

Da ridere: con tutti gli ospiti internazionali che Atreju ha portato sul palco a discutere, il Professore parla di “dibattito finto”. Con quale senso dell’invidia… Non solo. I convegni sono stati tutt’altro che scontati: il duello Delmastro – Renzi sulla giustizia lo ha dimostrato, ad esempio. Il fatto è che rosicano. Atreju è un successo e loro stanno a guardare. Basta un’altra osservazione per capire che il Pd è totalmente disancorato dalla realtà. Infatti nel mirino dell’ex presidente del Consiglio non ci sono solo FdI e il premier Meloni, ma addirittura gli ospiti della quattro giorni. “Quando hai Musk e Vox come interlocutori vuole dire che vivete in un mondo diverso”, borbotta Prodi. Poi siccome hanno avuto il buon senso di non invitarmi, non mi sono posto il problema”.

Prodi sprezzante: “Il dialogo a Castel Sant’Angelo?…”

E alla domanda se abbia fatto bene Elly Schlein a rifiutare l’invito, l’ex leader dell’Ulivo ha lanciato un sltro po’ di fiele: “Non sono nei panni di Elly ma credo abbia fatto la mia stesa riflessione. Quando abbiamo una situazione in cui non esiste più il luogo del dialogo, cioè il Parlamento, cosa dobbiamo fare? Il dialogo a Castel Sant’Angelo, nelle vecchie prigioni romane? Facciamolo nel Parlamento e poi dopo anche negli altri posti”. Fuori controllo.

Fuori dal mondo: “Il Pd l’unico capace di parlare con i suoi elettori”

Infine Prodi guarda un po’ a casa sua e non manca di lanciare un messaggio alle opposizioni. A suo dire, infatti, in questi anni “il succedersi di governi di coalizione” con partiti diversi “ha fatto sempre prevalere l’oggi sul domani; il compromesso sul progetto e noi abbiamo bisogno del progetto. E spero che la fondazione del Pd sia il centro del progetto. Dobbiamo riflettere sull’idea di Paese che vogliamo costruire. Nel vuoto, il populismo ha finito per prendere sempre più peso, sia in Italia che altrove”. In 15 anni si sono persi 6 milioni di voti e questo vuol dire che dobbiamo trovare una nuova strada”. Per lui in ogni caso “il Pd resta l’unico partito in Italia ancora capace di parlare con i suoi elettori”. E qui si capisce la difficoltà di mettere a fuoco le cose. Ha dato un’occhiata ai sondaggi?

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