Praga, il killer forse collegato ad altri due omicidi. Aveva ammassato un arsenale nell’Università

22 Dic 2023 8:58 - di Redazione

Potrebbe essere collegato ad altri due omicidi commessi la scorsa settimana nella foresta di Klanovicky, nei pressi della capitale ceca, il killer 24enne che ieri ha ucciso almeno 14 persone, e ne ha ferite 24, nell’università di Praga. È cioè che sospetta la polizia ceca che sta seguendo una pista molto precisa.

Secondo quanto riferisce la Bbc, gli inquirenti ritengono che il killer, che non aveva precedenti, aveva scelto a caso le sue vittime.

Studente di filosofia – che fonti non ufficiali hanno identificato come David Kozak – avrebbe  ucciso anche il padre, utilizzando esplosivi, nella loro casa in un villaggio ad una ventina di chilometri da Praga, prima di recarsi all’università e commettere la strage.

La polizia ha trovato il corpo senza vita del killer – che in vari messaggi sui social aveva dichiarato l’intenzione di suicidarsi – ma ancora non è stato stabilito con certezza se si sia ucciso o se sia stato ucciso dai colpi degli agenti intervenuti.

Quel che è certo è che dentro all’università di Praga la polizia ceca ha ritrovato un grande numero di armi, come ha rivelato il ministro dell’Interno ceco,Vit Rakusan, aggiungendo, riporta la Bbc, che “avremmo potuto avere decine di altre vittime senza la veloce risposta della polizia”.

Il capo della polizia ceca, Martin Vondrášek, ha spiegato che il killer dell’Università di Praga aveva un regolare porto d’armi e possedeva diverse pistole.

Un giornalista ceco che casualmente si è trovato sul posto, proprio mentre la polizia dava la caccia al killer in quel momento ancora in azione, racconta così quegli attimi frenetici e concitati: “c’erano parecchi poliziotti in borghese, perché da tempo stavano cercando l’autore del reato. Si trovavano davanti all’edificio dove giaceva già il corpo della ragazza che era stata uccisa dal colpevole mentre entrava nella scuola”.

“Ero pronto a sparare – aggiunge il giornalista che ha il porto d’armi e portava una pistola con se – e, anche se non voglio lasciarmi trasportare, ho esperienza perché ho anche partecipato a missioni di combattimento. All’inizio ho aiutato i poliziotti, perché lì arrivavano sempre più pattuglie, per evacuare le persone. Era difficile. La gente era completamente sbalordita, non riuscivano a credere che ci fosse stata una sparatoria lì, non riuscivano a capire che ciò stesse accadendo nella Repubblica Ceca”.

Sono state intanto identificate 13 delle 14 vittime della sparatoria all’università, precisa il ministro dell’Interno ceco Vít Rakusan, secondo cui tra i feriti da David Kozak ci sono anche tre cittadini stranieri.

Le misure di sicurezza sono state rafforzate in tutto il Paese.

“A partire da oggi, in tutto il Paese abbiamo adottato misure preventive intorno a soft target e scuole”, fa sapere la polizia sottolineando di “non avere informazioni su alcuna minaccia specifica”, ma le misure sono state decise come “il segnale che ci siamo e siamo pronti”.

Poi la polizia ha fatto sapere che dopo la sparatoria di ieri all’università sta monitorando i social media, in particolare alcuni messaggi di persone che “sostengono di essere ispirate dal terribile atto” di Kozak e che “vogliono emularlo”.

“Risponderemo immediatamente”, ha assicurato la polizia.

 

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