Per Leonardo La Russa sette ore di interrogatorio. Il difensore: “Passaggio favorevole al nostro assistito”
È terminato, dopo quasi sette ore e qualche pausa, l’interrogatorio in procura a Milano di Leonardo Apache La Russa indagato, insieme all’amico deejay Tommaso Gilardoni, con l’accusa di violenza sessuale. Assistito dai difensori Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo, il giovane – sentito nella stanza al quarto piano accanto a quella del procuratore – ha chiarito quanto accaduto a casa del presidente del Senato Ignazio La Russa, dopo una serata esclusiva in un club del centro di Milano. Al termine dell’interrogatorio il 21enne ha acconsentito alla consegna della sua traccia biologica che sarà confrontata con il Dna maschile trovato sugli indumenti della presunta vittima. Il figlio di La Russa e i suoi legali sono andati via senza rilasciare dichiarazioni.
“Non rispondiamo nel merito, siamo certi che sia stato un passaggio processualmente favorevole al nostro assistito”, ha detto Adriano Bazzoni, uno dei difensori, in risposta a chi gli chiede come sia andato l’interrogatorio di Leonardo.
“Ha risposto a tutte le domande e si è difeso”. Il giovane, tramite i suoi legali, ha sostenuto davanti alle pm di Milano Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro che si trattasse di un rapporto consenziente, ma proprio per avere certezza delle condizioni della presunta vittima a inizio gennaio inizieranno le operazioni relative alla consulenza tossicologica sull’ex studentessa che ha denunciato lo stupro. Molto più rapidi i tempi, invece, per avere certezza sull’appartenenza del Dna maschile – su quello di Leonardo o dell’altro indagato Tommaso Gilardoni – trovato sugli indumenti della presunta vittima.
La ragazza sarebbe stata consapevole di venire ripresa durante la serata del 19 maggio scorso. E’ uno dei punti della difesa del giovane La Russa. Il 21enne, come l’amico – interrogato lo scorso 12 dicembre – ha sostenuto di non aver assunto “né droga, né alcol” e di avere avuto con la ragazza un rapporto consenziente.