Mamiani occupato, la preside agli studenti: “Fermatevi. Sì alla libertà di esprimervi, no al ricatto”
La preside del liceo Mamiani di Roma, Tiziana Sallusti, non molla. E lancia un appello agli studenti che stanno occupando, dopo averlo fatto ai genitori, attraverso l‘Adnkronos. “Ho scritto ai genitori degli studenti che stanno occupando il liceo per fare appello al loro senso di responsabilità verso i propri figli. In particolare se ci sono dei minori sono sotto le responsabilità dei loro genitori. Ho spiegato – aggiunge la preside – il problema, non solo la mancanza di didattica per tutta la comunità scolastica. All’interno della scuola ci sono 30 o 50 persone, ce ne sono mille e più a casa che non possono fare lezione. E ho chiesto loro di collaborare per far desistere i ragazzi da questa iniziativa”.
Mamiani occupato, la preside agli studenti: siate responsabili
La preside del Mamiani ha tentato di far comprendere ai genitori quanto sia importante che “parlino con i propri figli. E che comprendano che, oltre alla perdita di tantissimi giorni di scuola che dovranno essere recuperati, ci sono anche delle scadenza amministrative, burocratiche che la scuola deve rispettare. La preside dello storico liceo della Capitale ha passato in rassegna le pratiche in corso. “Ci sono da fare le rendicontazioni dei progetti Pon, legati al Pnrr, entro il 15 dicembre. Ci sono F24 da compilare e presentare entro una certa data e tante altre scadenze importanti da rispettare”.
Ci sono cantieri del Pnrr che sono in ritardo, fermatevi
E ancora, “ci sono cantieri Pnrr che stanno subendo dei ritardi, perché i ragazzi hanno bloccato i parcheggi e gli operai hanno difficoltà. E non possono lavorare con tranquillità. Un esempio? I ponteggi non sono a ridosso della edificio scolastico ma nei giardini. Una situazione generale della scuola molto delicata e importante di cui i ragazzi non si stanno curando. E neanche i genitori. Perché – dice ancora Tiziana Sallusti – oltre a quei pochi che sono venuti davanti ai cancelli con me per cercare di convincere i ragazzi a desistere, pochi si sono fattivamente interessati a fare concretamente qualcosa per porre fine all’occupazione”.
Sono preoccupata, si alla libertà no al ricatto
“Sono preoccupata, molto preoccupata. E per questo, come già fatto ma lo ribadisco, mi appello ai ragazzi, che hanno tutto il diritto di esprimersi, di chiedere confronti ma non quello di ‘ricattare’ l’amministrazione. Affermando che porranno fine all’occupazione quando potranno incontrare e confrontarsi con il ministro dell’Istruzione e del Merito, con la Città metropolitana e con la Direzione regionale Lazio per aprire un tavolo per discutere su tutti i problemi della scuola. Io spero che ci ripensino”.
A casa ci sono ragazzi in difficolta per i quali la scuola è tutto
La preside ha tenuto infine a chiarire che “i ragazzi hanno tutto il diritto di esprimersi, di lottare per una scuola migliore ma nella legalità. E nel rispetto degli altri ragazzi. Studenti a cui non è permesso fare lezione. E tra questi ci sono anche ragazzi con delle difficoltà e per i quali la scuola è tutto. La scuola è importante, giusto?”.