Infermità mentale, troppi assassini l’hanno fatta franca: la pdl di FdI arriva in commissione
L’omicidio di Giulia Cecchettin, purtroppo seguito da altri fatti simili, ha scosso fortemente l’opinione pubblica. Al di là del singolo, drammatico caso, quello che emerge è la necessità di portare a termine, speriamo l’anno prossimo, la nostra proposta di legge di modifica degli artt 88 e 89 del codice penale che disciplinano l’infermità e la seminfermità mentale.
Infermità mentale: la proposta di legge di FdI in commissione Giustizia
La nostra proposta di legge ha superato il vaglio costituzionale ed è stata assegnata alla Commissione giustizia di Montecitorio. Com’è noto, essa introduce la discriminante psicotica per i reati, superando la ormai tristemente famosa sentenza della Cassazione a sezioni unite, la 9136 del 2005, che ha purtroppo provocato enormi danni. La discriminante psicotica è venuta fuori attraverso il confronto con importanti psichiatri italiani.
Solo la scissione psicotica ( quella che i tedeschi chiamano Spaltung) conduce fuori dalla realtà chi commette l’azione reato. C’è da dire alcune cose in materia. Avere un disturbo di personalità non significa affatto essere “folli”. Lo stesso vale ad esempio per il disturbo bipolare senza manifestazioni psicotiche. Nel caso Cecchettin, è pressoché certo che Filippo Turetta abbia tratti di personalità ( ma ognuno di noi ce l’ha ) ma per il resto non c’è niente. Se non cambia l’atteggiamento culturale di interpretare fatti eclatanti di cronaca come conseguenza di altro non risolviamo il problema.
Per questo la nostra proposta di legge è soprattutto un fenomeno politico e sociale. E ovviamente anche giuridico perché muta profondamente un orientamento sbagliato che ha consentito a tanti assassini ( per niente “matti”) di farla franca. In questo calderone rientrano anche alcuni personaggi famosi, penso a Fabrizio Corona, che per scorribande del tutto personali e caratteriali hanno addirittura fatto ricorso alle perizie per reati ( peraltro minori) che riguardavano comportamenti individuali. L’assunto della proposta di legge è anche questo: in ogni caso è incredibile non comprendere ancora oggi che, nella stragrande maggioranza dei casi, avere un disturbo mentale non significhi affatto essere “ folli “. E non rispondere quindi delle proprie azioni.
*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.