Il presidente Lula mette in guardia l’amico Putin: se viene al G20 di Rio rischia di essere arrestato
Luiz Inácio Lula da Silva non esclude che Vladimir Putin possa essere arrestato, sulla base del mandato d’arresto della Corte penale internazionale per i crimini di guerra in Ucraina, nel caso partecipasse al G20 che si svolgerà il prossimo novembre a Rio de Jainero. “Sarà arrestato al suo arrivo? Forse, forse no, questo sarà deciso dai giudici”, ha detto il presidente brasiliano rispondendo ad una domanda durante la sua visita a Berlino.
Putin potrebbe arrivare al G20 brasiliano, ma Lula lo mette in guardia
Durante il G20 dello scorso settembre in India, avevano fatto scalpore le parole di Lula che aveva invitato Putin – che ha dovuto rinunciare al vertice di Nuova Delhi e l’anno prima a quello di Bali – garantendogli che in Brasile non sarebbe stato arrestato. Nel giro di 24 ore però, il presidente brasiliano aveva dovuto fare marcia indietro con una dichiarazione simile a quella rilasciata oggi a Berlino: “Non so se in Brasile verrebbe arrestato, la decisione compete alla magistratura”.
Il presidente russo rischia l’arresto come criminale di guerra
L’ultima accusa contro Mosca arriva in queste ore per il video choc che circola in Rete. Alcuni prigionieri di guerra ucraini sono stati uccisi dalle forze armate russe, come emerge da un filmato.
Il gruppo di soldati russi, che sono stati registrati mentre giustiziavano due prigionieri di guerra ucraini nell’oblast di Donetsk, è stato ucciso. Lo ha confermato Oleksandr Shtupun, portavoce del gruppo di forze ucraine di Tavria. “Posso confermare che nel corso delle ostilità il gruppo di occupanti russi che ha commesso questo crimine ha cessato di vivere”, ha detto Shtupun.
Il filmato pubblicato il 2 dicembre dal canale ucraino DeepState Telegram sembrava mostrare un gruppo di soldati russi che uccideva due soldati ucraini che emergevano da una trincea. Uno dei due aveva le mani dietro la testa.
La Procura dell’Oblast di Donetsk ha avviato un’indagine per violazione delle regole e dei costumi di guerra. L’uccisione di prigionieri di guerra viola la Convenzione di Ginevra e costituisce un crimine di guerra.
Durante la conferenza stampa del presidente brasiliano con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, quest’ultimo ha ribadito la posizione tedesca sul conflitto in Ucraina. La Russia ha violato la Carta dell’Onu e il diritto internazionale con l’invasione dell’Ucraina. «I confini non devono essere modificati con la violenza».