I due comici russi Vovan e Lexus replicano il solito scherzo telefonico: stavolta col ministro tedesco dell’economia

5 Dic 2023 21:09 - di Redazione
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Più che burloni, i due sedicenti comici russi Vovan e Lexus cominciano a diventare obsoleti e molesti. I due, oggi, si sono “esibiti” con il solito copione che ormai di comico e di inedito ha ben poco, stavolta importunando il vice cancelliere tedesco e ministro dell’Economia, Robert Habeck, beffato da una replica del solito “scherzo telefonico”. I due comici russi autori della telefonata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Vladimir Kuznetsov e Alexey Stolyarov, nel corso della conversazione telefonica sono tornati a presentarsi come rappresentanti dell’Unione Africana. La telefonata, purtroppo per loro, stavolta è stata però ripetutamente interrotta da problemi tecnici. E di conseguenza gran parte della conversazione è stata incoerente. O almeno così ha riferito il ministero alla Dpa confermando lo scherzo telefonico.

Vovan e Lexus, i due comici russi, replicano lo scherzo telefonico col ministro dell’economia tedesco Habeck

Nessuna informazione riservata o relativa alla sicurezza faceva parte della discussione, ha affermato il ministero. Una registrazione di quattro minuti della chiamata è stata pubblicata dai comici su Telegram. Nella registrazione si può sentire Habeck spiegare con calma, in inglese, che l’Ucraina dovrebbe essere aiutata ad esportare il suo grano nonostante gli attacchi russi.

Lo scherzo va male: la telefonata ripetutamente interrotta da problemi tecnici

Il portavoce ha rifiutato di commentare o confermare quali domande o risposte sono state discusse durante la conversazione telefonica. I servizi segreti tedeschi hanno contattato il ministero di Habeck poco dopo la telefonata per sottolineare che il titolare del dicastero era stato raggiunto da una chiamata sotto falsa identità. Il ministero ha condotto un’indagine interna e ha affermato che l’incidente sarà utilizzato come un’opportunità per rivedere e rafforzare le misure di sicurezza esistenti.

La telefonata di settembre al premier Meloni

L’ultimo precedente risale al 18 settembre scorso, quando i due comici russi sospettati di essere vicini ai servizi d’intelligence del Cremlino, avevano chiamato al telefono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E uno dei due si era spacciato per un leader africano. Insieme l’avevano coinvolta in una conversazione sulla politica estera. Il tentativo dei due era far cadere il premier Meloni in una trappola diplomatica, e farle dire frasi scomode sulla crisi migratoria. Sui rapporti con il presidente francese Macron. E sulla guerra in Ucraina, però non andò a buon fine. I loro propositi, infatti, furono disattesi, perché la presidente del Consiglio rimase ferma sulle posizioni ufficiali del Governo.

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