Giulia Cecchettin, in arrivo l’auto di Turetta: dal sangue sul sedile si cerca la verità sulla dinamica dell’omicidio

9 Dic 2023 15:21 - di Greta Paolucci
Giulia Cecchettin

Nonostante il grande clamore suscitato dalla vicenda, l’omicidio di Giulia Cecchettin – che inquirenti e media stanno passando al setaccio esaminandone ogni minima componente e sfumatura – racchiude ancora dei misteri. Tra i più inquietanti, allora, quello relativo alle tracce di sangue nell’auto con cui Filippo Turetta è fuggito per sette giorni dopo l’omicidio e dopo essersi liberato del corpo della ex fidanzata: la Fiat Grande Punto che sarà riportata in Italia dalla Germania per essere finalmente esaminata dai Ris di Parma.

Giulia Cecchettin, il cerchio delle indagini si chiude sull’auto di Filippo Turetta

Un punto su cui oggi il Corriere della sera puntualizza come gli accertamenti scientifici sulla vettura saranno importanti, quasi dirimenti, non solo per chiarire la dinamica dell’aggressione che, come noto, si è consumata in due fasi e due diversi luoghi. Ma, soprattutto, perché proprio le analisi delle macchi di sangue rimaste sui sedili del mezzo consentiranno di accertare quanto accaduto in auto.

Giulia Cecchettin, il colpo mortale sferrato mentre era sul sedile posteriore dell’auto?

Sì perché, come segnala il quotidiano di Via Solferino, l’esame affidato dalla Procura di Venezia ai carabinieri della scientifica di Parma, serve a sciogliere «il nodo centrale dell’inchiesta anche perché le modalità con cui Giulia è stata uccisa saranno decisive per le aggravanti. Come anche l’analisi delle macchie di sangue, la cosiddetta Bpa, la bloodstain pattern analysis, che permetterà agli investigatori di ricostruire con esattezza quanto successo in macchina». sembra non potersi escludere al momento, infatti, che Giulia sia stata colpita a morte mentre si trovava sul sedile posteriore dell’auto.

Gli accertamenti sulle macchie di sangue nella vettura saranno “dirimenti”

E allora, la dimensione, la posizione, la traiettoria degli schizzi sulla tappezzeria e sul rivestimento interno del tettuccio della Punto, diranno molto sulla dinamica dell’aggressione. Quelli in programma non appena l’auto rientrerà in Italia sono accertamenti importanti, dicevamo: potrebbero risultare addirittura decisivi per definire le eventuali aggravanti dell’omicidio.

Le analisi dei Ris di Parma potrebbero cambiare l’impianto accusatorio

Ora dunque gli inquirenti, che attraverso le indagini hanno ricostruito tempistica e dinamica dell’azione omicidiaria, infatti, dovranno chiudere il cerchio di rilievi e riscontri e trovare risposta a un ulteriore interrogativo: Turetta ha sferrato il colpo letale a Giulia (quello alla base del collo che ha reciso l’arteria basilare) in auto? O quel fendente ha colpito la vittima in una delle due aggressioni che Giulia ha subìto: quella nel parcheggio vicino casa. E quella successiva a Fossò, nelle vicinanze di un impianto industriale, ripresa dalle telecamere della zona?

Accertamenti anche sui sacchi neri, lo scotch e il telefonino sequestrati in Germania

Perché, come sottolinea il Corriere, se il colpo letale fosse stato sferrato mentre la 22enne cercava di fuggire nella drammatica sequenza ripresa dalle telecamere, «i legali di Turetta potrebbero sostenere che il colpo sia stato sferrato per bloccare la ragazza. E non con l’intento immediato di toglierle la vita». Domande. Dubbi. Sospetti. Tutto ancora in cerca di una risposta.

I nodi da sciogliere sulla dinamica dell’omicidio di Giulia Cecchettin

Interrogativi a cui, unitamente agli accertamenti sui sacchi neri. Sullo scotch. E sul telefonino sequestrati in Germania, l’analisi delle macchie di sangue all’interno della Fiat Grande Punto – che consentirà di ricostruire anche le fasi precedenti in cui Giulia è stata ferita, ma era ancora viva – potrebbe fornice una spiegazione. Al momento si parte da una certezza di base: l’esito degli accertamenti sull’auto di Filippo Turetta potrebbe ridefinire (e cambiare) l’impianto accusatorio fin qui formulato.

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