Funerali di Vanessa, il vescovo: “Folle pensare di possedere una persona”. La disperazione del fratello
“Non c’è un motivo al mondo che giustifichi questo atto, questa violenza, non c’è mai, non c’è sicuramente nel caso di Vanessa e della creatura che portava in grembo. Non c’è un senso nella sua brutale uccisione. Questo è il male. E con il male non possiamo, non abbiamo il diritto di venire a patti”.
Con queste parole, pronunciate durante l’omelia per il funerale di Vanessa Ballan nel Duomo di Castelfranco Veneto, il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha tuonato, contro l’omicidio della 26enne incinta uccisa il 19 dicembre nella sua abitazione nel trevigiano.
“La vita è stata travolta da una tragedia che non ha senso. Troppo grande quello che è successo, è al di fuori della più pessimistica previsione”, ha aggiunto il vescovo Tomasi.
Il Monsignor ha chiesto “il silenzio dai clamori e dalle curiosità ma mai della ricerca della giustizia e e nemmeno il silenzio nell’impegno per una civiltà che rifiuti nelle parole, negli atti e nei fatti la violenza sulle donne, e che superi finalmente la follia di voler possedere una persona, o di volerne determinare con la violenza le scelte e le decisioni”.
La bara bianca ricoperta di fiori bianchi, rosa e celesti aveva fatto il suo ingresso nel Duomo strapieno. Dietro il marito Nicola, i genitori e gli amici più cari.
“Sono diversi i momenti divertenti che ricordo insieme. Un episodio in particolare, e lo ricorderanno bene anche mamma e papà, è stato quando nel tagliare la carta con le forbici arrivasti al mio povero indice. Ancora oggi porto il tuo segno – la ricorda dal pulpito del Duomo di Castelfranco Veneto, il fratello. – Crescendo, hai praticato qualche sport, tra cui la pallavolo, ed eri solita dopo la scuola, finiti i compiti, guardare qualche programma in Tv. Insomma, eri una ragazza normale, ma senza farti mancare le risate con gli amici durante le merende pomeridiane”.
“Quando hai conosciuto Nicola – continua il fratello di Vanessa – 11 anni fa è iniziata la vostra relazione e storia d’amore. È arrivato il punto nella tua vita in cui tutto è cambiato, tu sei cambiata. Tutti ti abbiamo visto crescere in fretta tanto che, da un giorno all’altro, sei passata da essere adolescente a diventare mamma. Ricordo quando ho saputo della tua gravidanza, ero in ferie, precisamente in spiaggia. So che mi sono bloccato per due ore, incredulo, stupito e allo stesso tempo gioioso. Da lì in poi ti sei messa in gioco tantissimo per essere la mamma che tutti abbiamo conosciuto, la compagna di Nicola, la lavoratrice affidabile. Insomma, una vita a tempo pieno con tutte le piccole grandi responsabilità, scegliendo la convivenza con un bambino piccolo. Impegnandoti ad essere sempre una mamma premurosa, presente, dolce e amorevole per il tuo adorato Mattia, il tuo Mimì, così lo chiamavi”.
“Trasmettevi a tutti sempre serenità e gioia di vivere in qualunque situazione ti trovavi, che fosse al lavoro o in famiglia. Vivevi col sorriso sul viso – ha continuato il fratello di Vanessa, Nicola – e la tua risata caratteristica e contagiosa si distingueva tra tante. Spesso mi sono chiesto guardandoti come facessi a far sembrare tutto così semplice, adesso tutte queste domande non hanno più senso e peso, lasciano spazio in tutti noi a un immenso dolore e vuoto vorrei che tutti ti ricordassero come ti ho appena descritto, semplice e solare anche nelle difficoltà e nella prova che la vita ti ha riservato”.
“Vorrei che Vanessa fosse molto di più per noi di quello che è stato scritto e detto – dice in un ultimo pensiero Nicola Ballan. – Mi piacerebbe che quello che è successo ci facesse aprire veramente gli occhi su quello che ogni giorno ci accade intorno. Siamo concentrati solo su noi stessi e al massimo ad accorgerci per sbaglio solo di chi abbiamo vicino dimenticando spesso la fraternità che ci lega. Dovremmo imparare di più ad aprirci agli altri, ad essere accorti, vicini cercando di comprendere di più i cuori e non girarci dall’altra parte solo perché abbiamo tante cose da fare. Indossiamo gli occhiali sbagliati, dovremmo buttarli via e mettere quelli dell’amore. Una parola in più può fare la differenza, la vicinanza può guarire. Un gesto può cambiare e salvare l’esistenza di qualcuno. Sei e sarai sempre nei nostri cuori”.
Concluse le esequie la bara bianca di Vanessa Ballan, è uscita dal Duomo tra gli applausi in piazza.