Ex Ilva, il governo ai sindacati: “Massimo impegno per la continuità produttiva. Mittal dia garanzie”
“Si è svolto presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio, il tavolo di confronto tra il governo e le confederazioni sindacali sull’ex Ilva di Taranto“. E’ la nota di Palazzo Chigi che informa che “il Governo ha assicurato ai rappresentanti dei lavoratori il massimo impegno per garantire la continuità produttiva: vagliando le ipotesi in campo atte a evitare il ricorso all’amministrazione straordinaria. A tal fine, il governo ha già fissato un incontro il prossimo 8 gennaio con l’azionista di maggioranza, al quale saranno chieste precise garanzie: su investimenti, livelli di produzione, sicurezza dei lavoratori, salvaguardia degli impianti e tutela ambientale. Il governo – assicura palazzo Chigi- continuerà a mantenere costantemente informati i sindacati, che saranno convocati nuovamente dopo l’incontro con l’azionista”.
Ex Ilva: incontro governo-sindacati. Nuovo round il 9 gennaio
Alla riunione hanno preso parte, per il governo, il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto; il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Presente in videocollegamento il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone. Per i sindacati erano presenti i rappresentanti di Fiom Cgil Michele De Palma, Fim-Cisl Roberto Benaglia;Uilm-Uil Rocco Palombella, Usb Francesco Rizzo e Ugl metalmeccanici Giovanni Antonio Spera.
Ex Ilva, il governo fissa la linea rossa: “l’8 gennaio incontro con il socio di maggioranza”
“L’8 gennaio è la linea rossa fissata dal governo del confronto con il socio di maggioranza. E infatti non a caso abbiamo già detto ai sindacati che il giorno successivo- il 9 gennaio– ci sarà un confronto con loro, come è giusto che sia. Poi sarà da valutare la strada”. Così Adolfo Urso, uscendo dall’aula della Camera dopo l’approvazione della legge di bilancio, rispondendo a una domanda sull’ex Ilva. “Innanzitutto c’è un socio privato, che è di maggioranza; e c’è un piano industriale che prevede un supporto finanziario da parte dei soci per almeno 1,3 miliardi; per esigenze necessarie alla produzione e per l’acquisizione dell’impianto: cosa che oggi è possibile grazie a un provvedimento del governo”, prosegue Urso. “Se il socio di maggioranza non risponderà alla richiesta, il governo ne prenderà atto. E comunque prenderà i suoi provvedimenti. Comunque con l’intenzione di mantenere la produzione, anzi di rilanciarla nella fase di riconversione green”. “A prescindere dalle decisioni che possono riguardare il gas o i fornitori, quello che conta è che ci devono essere le risorse necessarie per garantire un futuro produttivo all’impresa, che è quello che noi vogliamo garantire, e quindi ai lavoratori. Quello è il limite oltre il quale non si può andare”, conclude il ministro.