“Enorme rischio di attentati”: l’Ue alza l’allerta terrorismo per chiese e mercatini di Natale
“Il livello di minaccia terrorista nella maggior parte dei Paesi membri dell’Ue è alto”. Il campanello d’allarme lo ha suonato la commissaria Ue agli Affari interni Ylva Johansson. La politica svedese ha lanciato un monito su possibili attacchi terroristici, dopo quanto avvenuto in Francia, preannunciando ulteriori misure per l’imminente periodo natalizio. “Con la guerra tra Israele e Hamas e la polarizzazione nella nostra società, con le prossime festività natalizie, c’è un enorme rischio di attacchi terroristici nell’Unione Europea. L’abbiamo vista di recente a Parigi, purtroppo l’abbiamo vista anche prima”. Un allarme serio, soprattutto perché la Johansson ha annunciato che metterà a disposizione ulteriori 30 milioni di euro per la protezione, ad esempio, dei luoghi di culto”. Particolare attenzione per chiese e mercatini di Natale. La commissaria ha aggiunto che “la minaccia è più alta ora di prima. I contenuti terroristici on line sono cresciuti”, al pari della “disinformazione. La minaccia è significativa”.
“Enorme rischio di attentati”: l’Ue lancia l’allarme
Entrando nel merito dei rischi attentati, è intervenuto il ministro dell’Interno spagnolo Fernando Grande-Marlaska. In conferenza stampa a Bruxelles, dove ha luogo il summit tra i ministri degli interni degli Stati membri, ha dichiarato. “In Spagna, su cinque livelli siamo a livello quattro: abbiamo rafforzato la protezione di determinate infrastrutture” alla luce della guerra in corso in Medio Oriente. La Spagna ha la presidenza di turno del Consiglio Ue. La commissaria europea agli Affari averte. Anche la ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser ha sottolineato la “brutale violenza” degli attacchi avvenuti a Parigi che “mostra quando sia serio attualmente il pericolo derivante dal terrorismo islamista nell’Ue. Non solo in Germania, ma anche in tutti i Paesi vicini”.
Allerta terrorismo per chiese e mercatini di Natale
Johansson ha fatto il punto sulla sicurezza interna dallo scoppio del conflitto tra Hamas e Israele. “Consapevole” del fatto che “è competenza degli Stati membri effettuare questo tipo di valutazione del rischio. E che spetta a loro decidere se ritengono che il livello di minaccia sia più elevato o meno”. La commissaria ha ricordato che da marzo c’è il nuovo sistema di informazione Schengen che prevede “che tutte le segnalazioni relative al terrorismo siano condivise con l’Europol”. Inoltre “l’Europol ha un nuovo mandato molto più forte e nuove risorse”, ha sottolineato. Quindi, ha aggiunto, “non stiamo in silenzio ad aspettare che avvenga un attentato. Cerchiamo di sostenere gli Stati membri nel miglior modo possibile per essere pronti, per prevenire e proteggere”.
Johansson: “Potrebbero arrivare dei terroristi coperti dal flusso migratorio”
Non ha usato giri di parole. Secondo Johansson “potrebbero arrivare dei terroristi coperti dal flusso migratorio”; ma a suo avviso “il rischio maggiore è che persone già presenti qui, radicalizzate, possano commettere attentati”. “Al momento – ha aggiunto- non vediamo grandi flussi migratori a causa della situazione in Medio Oriente, ma potrebbero verificarsi. Per questo è così importante la nuova proposta sullo screening contenuta nel nuovo Patto sulla migrazione: fare uno screening di sicurezza a tutti quelli che entrano direttamente nell’Ue”, ha insistito. Poi c’è “un altro rischio specifico di radicalizzazione di chi è già qui; soprattutto se le persone vivono in modo illegale e non fanno parte della società, come il terrorista che ha commesso l’attentato a Bruxelles, che non è mai stato regolare”, ha commentato. L’Italia sta tenendo la guardia alta. A Firenze tre clandestini irregolari sono stati espulsi martedì e lunedì a Brescia le forze dell’ordine hanno arrestato due pakistani per propaganda jihadista.