È morto il giornalista Paolo Graldi: era stato direttore del Mattino e del Messaggero
È morto nella notte il giornalista Paolo Graldi. A dare la notizia con un post su Facebook, la moglie Simona: «L’amore della mia vita, ci ha lasciati. A tutti coloro che lo hanno amato grazie per esserci stati». Grandi, che aveva 81 anni, è stato inviato al Corriere della Sera e direttore del Mattino e del Messaggero. Il giornalista, nato a Bologna, ma residente a Roma da molti anni, era un volto noto di diversi talk show di approfindimento televisivo.
Graldi ha iniziato giovanissimo a scrivere per alcune testate locali, per trasferirsi poi a Roma per lavorare prima con ‘Paese Sera’, poi con il ‘Corriere della Sera‘ dove resterà per vent’anni. Per il quotidiano di via Solverino è stato cronista giudiziario, poi inviato speciale e da ultimo capo dell’Edizione romana. Da inviato speciale segue tutti i principali fatti di mafia e di terrorismo in Italia e all’estero di quegli anni.
Paolo Graldi era direttore della scuola di giornalismo della Luiss
Vice direttore con Sergio Zavoli al Mattino di Napoli è nominato direttore dalla Fondazione Banco di Napoli nell’ottobre del ’94 e rimane al timone del quotidiano di via Chiatamone fino al 2001 quando viene chiamato dall’editore Franco Gaetano Caltagirone alla direzione de ‘Il Messaggero‘ per tre anni, per poi nominarlo direttore editoriale. Qui rimane come editorialista del gruppo, scrivendo per il Messaggero, il Mattino e Il Gazzettino di Venezia.
Per la Tv ha collaborato a quasi tutte le trasmissioni di Enzo Biagi ed è stato caporedattore con Sergio Zavoli per la realizzazione de ‘La notte della Repubblica’ e ‘Viaggio intorno all’uomo’. Ha firmato per Raiuno l’inchiesta in venti puntate ‘Io e il fumo’, ‘Io e il telefono’, ‘Io e il Cibo’ e numerose inchieste per ‘Scatola aperta’. Da cinque anni era presidente della Scuola Superiore di Giornalismo presso la Università Internazionale Luiss di Roma.