Divorzio, sentenza storica della Cassazione: nell’assegno conta anche la convivenza prematrimoniale”

19 Dic 2023 13:57 - di Redazione
Divorzio

Nell‘assegno di divorzio deve essere calcolato anche il periodo della convivenza prematrimoniale. A stabilirlo è stata una sentenza della Corte di Cassazione che ha chiarito un aspetto fondamentale andato modificandosi nel costume e negli stili di vita di coppia. “La Suprema Corte a Sezioni unite ha emesso una sentenza rivoluzionaria sul piano giuridico e giudiziario, nonché su quello culturale e sociale”. Così Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami, Associazione degli avvocati matrimonialisti italiani, commenta la sentenza della Cassazione.  Che ha stabilito che per il computo dell’assegno di divorzio si debba tenere conto della convivenza precedente al matrimonio.

Divorzio, Gassani (Ami): “Rivoluzione copernicana del diritto di di famiglia”

“Per la prima volta viene attribuita alla convivenza prematrimoniale un’importanza decisiva ai fini del calcolo dell’assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole in sede di divorzio”. Spiega Gassani: “Molte coppie convivono per tanti anni prima di sposarsi. Spesso le scelte più importanti vengono condivise durante questa fase prematrimoniale. E sovente si tratta di scelte che condizionano la coppia e le prospettive personali e lavorative di uno dei due partners. Dunque, la Cassazione ha elevato l’asticella culturale del Paese conferendo alla pregressa convivenza prematrimoniale un valore importante anche per calcolare l’assegno di divorzio. Sulla base, appunto, di tutto ciò che è accaduto ed è stato scelto dai coniugi prima di sposarsi”.

Nell’assegno di divorzio conta anche la convivenza prematrimoniale

Il presidente degli avvocati matrimonialisti si spinge oltre. “Si può dire che questa sentenza rappresenta una rivoluzione copernicana del diritto di famiglia italiano. Perché vengono valorizzati i sacrifici e le rinunce che un convivente può aver fatto in favore dell’altro prima di convolare a nozze. Dunque, la convivenza non è più ‘terra di nessuno’ o un periodo insignificante. Ma viene ritenuta dalla Cassazione come un tutt’uno con il matrimonio. Non c’è dubbio che questa sentenza proietti l’Italia in Europa dal punto di vista del diritto di famiglia”, conclude Gassani.

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