Attese diecimila persone per i funerali di Giulia a Padova. Il papà leggerà un messaggio in chiesa
Attese diecimila persone a Padova per i funerali di Giulia Cecchettin. Si tratta di un lutto corale al quale parteciperà tutta la città attraverso i maxi schermi e le dirette tv. “Abbiamo scelto una chiesa grande, la Basilica di Santa Giustina, affinché arrivi un messaggio di grande partecipazione”, ha spiegato davanti a casa il papà di Giulia, Gino Cecchettin, che ha voluto le esequie pubbliche, stanco ma sempre molto pacato. Ai cronisti ha annunciato che sta preparando personalmente, uno per uno, i biglietti per gli inviti alle esequie che inizieranno nella Basilica affacciata su Prato della Valle alle ore 11.
Domani i funerali di Giulia a Padova
“Sto preparando un messaggio scritto che leggerò quel giorno. Non sono bravo con le parole, chiedetemi semmai di elettronica. Ma sto cercando di dire le cose al meglio“, ha aggiunto il papà, distrutto dal dolore ma senza sentimenti di odio. La famiglia di Giulia sente la pressione mediatica ma anche la responsabilità di un messaggio universale contro la violenza sulle donne. In vista dell’ultimo saluto la gigantografia dedicata a Giulia, ritratta sorridente su un’altalena, con la scritta “ti vogliamo bene”, sarà trasferita dalla facciata del municipio di Vigonovo alla Basilica di Padova. A Santa Giustina, intanto, dove all’esterno sono stati già eretti due maxi-schermi , c’è un via via di gente che si ferma davanti all’epigrafe di Giulia. Con la scritta “Il tuo sorriso, il regalo più bello. Il tuo amore, un messaggio per il mondo”.
L’incontro di Turetta con i genitori
Il padre e la madre dei Filippo Turetta, l’ex fidanzato responsabile, per sua stessa ammissione, dell’atroce omicidio di Giulia, hanno scelto di andare a trovare il figlio, quel ragazzo che fino a meno di un mese fa consideravano “un figlio perfetto”. “Grazie per essere venuti da me”, avrebbe detto Turetta che, fin dal momento dell’arresto in Germania, ha chiesto incessantemente di poterli vedere. Hanno pianto, si sono abbracciati e l’ex studente di ingegneria biomedica ha ripetuto più volte le parole dette ai giudici. “Devo pagare tutto fino alla fine, ho fatto qualcosa di terribile, ho perso la testa, ma non volevo e so che non potrete mai perdonarmi”.
Le indagini sul luogo e il momento della coltellata mortale
Ora le indagini sono indirizzate sul luogo e il momento in cui Turetta ha sferrato la coltellata mortale all’aorta della ragazza. Se sia avvenuta mentre Giulia scappava, verso le 23.40 a Fossò, o all’interno dell’auto dove l’ha trascinata. Dalle immagini delle telecamere e dai primi esiti dell’autopsia non si possono ancora avere certezze. Decisive su questo punto saranno anche le analisi del Ris di Parma sulla Fiat Grande Punto nera ancora in Germania, vhe non sarà riportata in Italia prima del 10 dicembre. Ancora non si sa se il cellulare trovato all’interno della vettura appartenga a Turetta o di Giulia.