Atreju: Coldiretti, chef e nutrizionisti concordi con Lollobrigida. “Italia capofila contro il cibo Coca-Cola”
Nel terzo giorno di Atreju, uno dei panel più seguiti segue uno dei temi bandiera del governo Meloni, quello della sovranità alimentare. Al centro del dibattito gli scenari e le prospettive del comparto agroalimentare, ma anche innovazione, sostenibilità ed export. «Vogliono standardizzare il cibo, come la Coca-Cola più facile distribuire in tutto il pianeta. In più, in questo modo, si concentra la gestione nelle mani di poche multinazionali. I ricchi potranno mangiare ancora i prodotti di alta qualità, invece i piu’ poveri avranno prodotti in laboratorio dal sapore impresentabile»: avverte Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Lollobrigida ad Atreju: “La Francia vuole fare come noi contro la carne sintetica”
«Non ci arrendiamo alla logica delle caste», ribadisce Lollobrigida, ricordando che «noi siamo i primi a vietare quello che qualcuno chiama “carne“, la chiamano carne coltivata ma io sono abituato a vedere la verdura coltivata. In Francia hanno presentato una legge nel quale c’è scritto: vogliamo fare come l’Italia». Lollobrigida spiega che l’Italia chiederà all’Europa di vietare prodotti che non sappiamo quanto faranno male alla salute, ma sicuramente fanno male all’ambiente».
Il ministro Schillaci: la dietà mediterranea è un vantaggio incredibile per la nostra salute
Il panel, moderato dal senatore di FdI, Luca De Carlo e introdotto dal sottosegretario all’Agricoltura, Patrizio La Pietra registra gli interventi dei big del mondo agricolo e alimentare. Il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella ricorda: «Il vino rappresenta, la storia, la cultura, la modernità e il futuro dell’Italia. Tutto questo è possibile grazie al grande impegno dei produttori. Ora ci dicono che il vino fa male, in Europa e in Italia, ma il vino non può tramontare mai, perché non è una bevanda, non disseta, ma è una sorgente di cultura. Pensate solo all’enoturismo e alle migliaia di persone che visitano Toscana o Umbria per le cantine. Quello che il vino porta al reddito italiano è impressionante. Vogliamo che il vino sia tracciabile, che abbia una storia dall’inizio alla fine».
Un tema ribadito da Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. «Come ha detto Giorgia Meloni, la difesa del cibo è un atto culturale. La tradizione italiana va difesa con l’innovazione, orientandoci verso un export sempre maggiore, legando il tema del cibo a quello della salute e alla transizione ecologica».
«L’alimentazione è legata alla salute e noi siamo fortunati: abbiamo la dieta mediterranea che è tipica della nostra nazione e ci da un vantaggio incredibile», ricorda alla platea di Atreju Orazio Schillaci. Per il ministro della Salute, «la dieta mediterranea diminuisce l’incidenza delle malattie oncologiche e neurogenerative. Dobbiamo guardare al futuro e capire che dobbiamo fare prevenzione: anche fare sport è importante» aggiunge Schillaci. «Dobbiamo insegnare ai ragazzi fin dalle elementari a mangiare bene, a conoscere i prodotti, a fare sport e investire di più in prevenzione. Tutti insieme con l’aiuto della dieta Mediterranea assicureremo un futuro ai nostri giovani e anche ai nostri anziani».
Prandini (Coldiretti): “Grazie a Lollobrigida e al governo Meloni bentornata coerenza italiana”
«Bentornata coerenza italiana – dice con orgoglio Ettore Prandini, presidente Coldiretti – Noi ci difendiamo dai prodotti fatti in laboratorio, non dalla ricerca e non è un caso che la Francia vuole adottare la nostra legge contro i prodotti di laboratorio, come del resto l’Austria: non ci siamo piegati alle logiche commerciali, rinunciando alla nostra cultura. Ci dicevano che per mangiare dovevamo produrre prodotti OGM, ma in questo caso non parleremmo più di prodotti tipici e uniche, serve lungimiranza per non seguire certi modelli. Dobbiamo difendere la nostra identità, legata ad esempio ai vitigni autoctoni. Per questo valorizziamo l’agricoltura e il territorio». «Oggi – prosegue Prandini – dobbiamo valorizzare l’agricoltura distintiva per proteggere le aree interne e montane, non seguiamo gli ambientalisti da salotto. Quello che è successo nelle Marche e nell’Emilia-Romagna, dove gli agricoltori vengono denunciati se rimuovono rami dagli alvei dei fiumi. Se questo non cambierà vedremo ripetere in futuro questi accadimenti. Oggi – ribadisce il presidente di Coldiretti – ci serve un Governo che duri per tutta la legislatura, al contrario non ci sarà mai una strategia, ma seguiremo la logica del giorno dopo».
Giorgio Calabrese, medico, nutrizionista e divulgatore ammonisce la platea di Atreju: «Non ci dobbiamo inglesizzare o americanizzare, la dieta Mediterranea ci ha portato lontano, siamo uno dei paesi più longevi. Dobbiamo reggere questo colpo, la carne sintetica mi preoccupa. Se grandi personalità si sono messe insieme per avviare lo sviluppo del progetto di carne sintetica vuol dire che poi non interessa se sarà pericolosa. Da scienziato dico no e dico che meno male abbiamo chi difende la nostra agricoltura, come il ministro Lollobrigida, il ministro Schillaci e Coldiretti».
Vissani: “Qui per difendere l’orgorglio nazionale, la Meloni cresce sempre di più”
Sul palco anche lo chef Gianfranco Vissani, ricercatissimo dai cronisti che gli ricordano di averlo incontrato quando cucinò un pranzo per il governo D’Alema. Lui taglia corto: «Da me sono venuti tutti, io non faccio il politico, non sono né di destra, né di sinistra. Ma se c’è da difendere l’orgoglio nazionale, sono il primo a sedermi a un tavolo per difenderlo contro le cazzate che sento». «Dobbiamo aiutare le tante piccole medie imprese in difficoltà. Dobbiamo produrre poco e fare tanta qualità», dice il gastronomo che mette in guardia dal rischio della concorrenza cinese e araba: «Non possiamo metterci con la Cina, né con quei quattro imbroglioni degli arabi che ora hanno puntato sull’olio di oliva. Pensate a quando l’olio arriverà nei supermercati a 3-6 euro e tutti lo andranno a comprare», per risparmiare. Un’ultima battuta Vissani la dedica a Giorgia Meloni: «Cucinerei un soufflè”, perché l’attuale premier ”cresce piano piano… E’ come una valanga, quando sta in cima, scoppia…».