Alla Camera il ricordo di Altero Matteoli, sei anni dopo. “Una visione pragmatica e moderna della politica”
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
A sei anni dalla scomparsa di Altero Matteoli, l’ex Ministro è stato ricordato lo scorso 19 dicembre alla Camera con una conferenza organizzata dall’associazione che ne porta il nome. Figura storica della destra italiana, Matteoli fu deputato dal 1983 al 1994, quando poi venne eletto al Senato, dove sedette fino alla sua morte nel 2017. Quattro volte Ministro della Repubblica, tra i dicasteri di ambiente e infrastrutture, fu tra i promotori della svolta di Fiuggi, che traghettò la destra italiana dalla fase di opposizione del Movimento Sociale Italiano a quella di governo di Alleanza Nazionale.
Apre i lavori un messaggio di saluto invitato dal Presidente della Camera, on. Lorenzo Fontana che definisce l’iniziativa “un doveroso tributo a un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio del Paese. Durante la sua lunga carriera politica e istituzionale, Matteoli ha dimostrato di conoscere a fondo le dinamiche politiche ed economiche. La sua visione costruttiva e pragmatica, unita ad una profonda comprensione dei problemi del Paese, gli ha consentito di anticipare molte questioni venute poi di stringente urgenza e attualità. Come la situazione di incertezza internazionale, dovuta ai conflitti in corso, che impone al Paese la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento energetico e di creare nuovi sbocchi di mercato e di investimento per il nostro sistema industriale e commerciale”- conclude Fontana.
Alberto Bagnai, Presidente della Commissione bicamerale Enti gestori, ricorda il lavoro incessante del Ministro Matteoli per l’unità del centro destra, e la cosa migliore che possiamo fare per onorare una figura come quella di Altero Matteoli è di non restituire il Paese alla sinistra.
Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera, parla invece della comune militanza politica, durata una vita intera, fino alle scelte diverse politiche diverse del 2012 (si riferisce a quando Giorgia Meloni lasciò il popolo della Libertà per fondare Fratelli d’Italia) ma come si fa tra persone per bene e intelligenti, che sono sempre rimaste in ottimi rapporti. Perché “la politica può conoscere dei motivi di divisione ma l’amicizia, mai”. Foti torna poi al 2009, al 30 di aprile, quando a Piacenza cadde il ponte che collegava la Lombardia con l’ Emilia Romagna. Matteoli era Ministro per le infrastrutture. “Ci si accorse che le regioni erano separate. Dopo 18 mesi abbiamo inaugurato il nuovo ponte. Il pubblico quando vuole può anche superare il privato, purché non sia privato della sua competenza e della sua forza. Non è questione se sia meglio il pubblico o il privato, ma di collaborare nel superiore interesse del Paese, e non competere. Proprio alcune vicende legate al mondo dei lavori pubblici ci dimostrano oggi come perfino i privati non possano affrontare, soli, grosse sfide internazionali”.
Francesco Tufarelli (Presidenza del Consiglio dei Ministri) offre una testimonianza non politica del lavoro di Matteoli. Rammenta come Altero fosse sempre interessato a sapere cosa pensassero, dei provvedimenti, gli alti dirigenti dello Stato. Parla della connessione tra politica e economia. Ricorda i padri fondatori dell’Unione Europea, ad invita la classe politica a mandare in Europa figure capaci di compiere scelte coraggiose. Ricorda come sia stato inadatto cercare di risolvere la crisi economica, nel 2012, con l’austerità e di come l‘Europa sia stata invece capace di una scelta diversa durante la crisi del 2020. Il Pnrr altro non è che il programma “Next generation EU” e cioè i fondi stanziati dai cittadini europei per le prossime generazioni. Un programma che si basa su due pilastri: staffetta generazionale e accordo tra pubblico e privato.
Conclusioni affidate a Stefano Maullo (commissione Finanze della Camera). Parla della grande capacità che aveva Altero di trovare la sintesi anche tra elementi molto diversi. Di un sano buon senso che consentiva di mettere allo stesso tavolo persone molto diverse tra loro eppure di alzarsi avendo trovato un punto comune. Ha ricordato come il tema dell’energia fosse centrale nel lavoro di Matteoli e come abbia lavorato per mettere in sicurezza il Paese. Parla delle difficoltà, oggettive, che vediamo in Europa. Il tempo necessario per mettere d’accordo i tre co-legislatori (Parlamento, Commissione e Consiglio) spesso porta come conseguenza una mancanza di forza di propulsione da parte di Bruxelles. “Fatichiamo come Europa a proporre un modello efficace di politica estera- prosegue Maullo- e ci scontriamo contro titani. Riconosco che Altero riusciva ad interpretare, in politica, la concretezza e la visione. Viveva i fenomeni in una dimensione di futuro, fatto con opere che grazie anche al coraggio un grande Ministro adesso sono realtà”.
Emilio Brogi, antico collaboratore di Matteoli, ha ricordato l’amico fraterno Marco Martinelli.