Ultima Generazione, dopo lo scempio lo sfregio dell’attivista: “Sì imbratto. A che serve l’arte se ci estinguiamo?”

18 Nov 2023 9:05 - di Chiara Volpi
Ultima Generazione

I fregi in marmo bianco dell’Arco della Pace di Milano si mostrano in tutto il loro sfregio: la vernice è ancora lì, dal pomeriggio di giovedì. Secca e incrostata a testimoniare l’ultimo assalto degli esaltati eco-vandali di Ultima Generazione. E con i segni dell’assalto che ancora gocciolano vergogna, una delle attiviste che ha partecipato al blitz rivendica con l’Adnkronos lo scempio appena inferto. Senza remore, senza tentennamenti. E in un tripudio di contraddizioni e deliranti deduzioni, ammette: «Per me è stato molto difficile riuscire a imbrattare i monumenti perché ho studiato arte»… E al danno si aggiunge la beffa.

Ultima Generazione, l’ultimo florilegio catastrofista di una degli eco-vandali

«Mi sono laureata in graphic design – prosegue pure –. Ho avuto molti corsi di storia dell’arte… E quindi è stata dura dover fare questo, perché l’arte è stato un elemento molto importante nella mia vita. Però mi sono detta: cosa è più importante per me? Il fatto che non potrò avere dei bambini? Oppure che morirò di caldo prima? O è più importante preservare l’arte? E la preservo per chi? Per chi stiamo preservando l’arte se il report Ipcc ci dice che, continuando su questo passo, tra ottant’anni saremo estinti? Piuttosto, pensiamo a preservare la vita. Poi pensiamo all’arte. E poi c’è anche un discorso di utilizzare l’arte per veicolare dei messaggi».

La nuova Cassandra movimentista: «L’arte è inutile se ci estinguiamo»

L’ultimo volto di una piovra tentacolare che imbratta, danneggia, offende e reclama l’affronto si chiama Fiore, ma non dispensa omaggia floreali in giro per statute e monumenti delle città. No, lei spara vernice indelebile indelebile a profusione. Studia storia dell’arte ma vandalizza i monumenti, e non pensa minimamente a come preservarli. Insomma, è una contraddizione in termini, un ossimoro vivente. Una delle voci che appena due giorni ha insieme ad altri sei attivisti di Ultima Generazione, ha dato l’assalto all’Arco della Pace di Milano cospargendo di liquido arancione il monumento simbolo della città cospargendo di vergogna tutto il Paese e seminando indignazione e rabbia.

La firma e le rivendicazioni dello scempio di Ultima Generazione

Dopo il blitz alla statua di Vittorio Emanuele II a cavallo in piazza Duomo, nebulizzata di vernice la scorsa primavera, l’altroieri i teppisti che infieriscono sul nostro patrimonio storico e artistico hanno fatto scempio del monumento neoclassico di Sempione. Un’azione compiuta con dovizia chirurgica, con gli estintori ricaricati e pronti a sparare a pressione il liquido variopinto. Sempre arancione: la loro firma vandalica siglata in nome di un catastrofismo ambientalista che non ammette remore. Perché è la stessa tonalità che usano i gruppi di attivismo ecologista europei, appartenenti alla grande rete A22. Una firma che, tra rivendicazioni politiche a previsioni apocalittiche, è ormai è distintiva – anche di Ultima Generazione – di una piovra movimentista che allunga i suoi tentacoli vandalizzando e reclamando l’affronto.

L’attivista, un ossimoro vivente che rivendica il delirio a suon di contraddizioni?

Un nome bucolico, quello dell’eco-vandala che ha parlato ai microfoni dell’Adnkronos, che non mette i fiori nei cannoni che sparano vernice, ma infiocchetta con funesti presagi e attacchi politici le rivendicazioni puntuali degli assalti dei commilitoni di Ultima Generazione. Come quando afferma: «L’ultimo report dell’Ipcc dice che tra ottant’anni la razza umana, se continuerà così, sarà estinta. Quindi per chi stiamo preservando l’arte? Piuttosto pensiamo a preservare la vita, e poi pensiamo all’arte». E così, senza pensare all’arte, si vanta del nuovo blitz milanese, durato in tutto pochi minuti, perché fermato in tempo dagli agenti. Rivendica quelle fiammate di vernice che sono comunque riuscite a raggiungere e a vandalizzare i bassorilievi dell’Arco.

La liturgia vandalica degli eco-teppisti in azione

Un rituale dello scempio ormai tristemente noto, quello di Ultima Generazione, concluso come da copione srotolando uno striscione con lo slogan “fondo riparazione”. Una liturgia già vista in altre azioni. Ma stavolta sono state anche urlate frasi contro il governo, complice – a detta degli attivisti – dell’armamento in Medio Oriente. Non solo più crisi climatica, quindi. Ma anche guerra, armi e campagna di sostegno alla Palestina. Un florilegio dello sfregio che mischia e azzecca di tutto un po’. Con tanto di firma rivendicativa sottolineata dalla 24enne eco-militante milanese a caratteri fluorescenti: «Faccio parte di Ultima Generazione da un anno e mezzo. Questa non è la prima azione a cui partecipo. Ero anche all’imbrattamento della statua equestre in piazza Duomo. Poi ho fatto diversi blocchi stradali», confida Fiore all’Adnkronos, senza un minimo di imbarazzo.

«Alcuni partiti sono vicini a Ultima Generazione, anche se non lo dicono»

Del resto, per sua stessa ammissione, nonostante l’insofferenza e l’indignazione dell’opinione pubblica, c’è chi protegge gli eco-vandali all’assalto. «Abbiamo alcuni partiti che ci sono vicini, anche se non lo possono dire perché siamo troppo radicali. Alcuni politici ci hanno anche aiutato a scrivere la proposta di legge che abbiamo presentato al ministro Pichetto Fratin lo scorso agosto», sottolinea l’attivista. Facile immaginare a chi si riferisca Fiore. E scontato dedurre chi sia l’avversario numero uno in prima linea dalle fila del governo: il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ancora una volta, ha energicamente sanzionato l’ennesimo, vergognoso blitz.

La risposta del ministro Sangiuliano a scempio e rivendicazione dell’oltraggio

Il ministro, infatti, commentando la notizia dell’intervento di restauro che sarà necessario all’Arco della Pace a Milano a seguito dei danneggiamenti di mercoledì, ha sottolineato: «L’attacco degli eco-vandali all’Arco della Pace di Milano è l’ennesima azione sconsiderata da parte di chi, affermando di voler difendere il Pianeta, danneggia monumenti importanti del nostro patrimonio culturale. Nei confronti di costoro è inaccettabile e da irresponsabili mostrare atteggiamenti cedevoli, se non addirittura ammiccanti. Tra qualche settimana, dopo l’approvazione definitiva da parte della Camera, diventerà legge dello Stato la norma che consentirà di far pagare ai vandali i costi degli interventi di ripristino integrale del bene danneggiato. Il principio che voglio ribadire è che chi distrugge dovrà pagare di tasca propria».

«Serve fermezza: chi distrugge pagherà di tasca propria»

E ancora. «Ricordo, a chi si rende responsabile di simili atti vandalici, che attaccare il patrimonio culturale della Nazione – ha proseguito Sangiuliano – significa danneggiare beni collettivi che rappresentano la ricchezza di tutti. Ciascun cittadino, come sancisce l’articolo 9 della Costituzione, ha il dovere di preservare questa risorsa preziosa. La salvaguardia del Pianeta sta a cuore a tutti, ma deve essere chiaro a chi colpisce l’arte con queste azioni che, così facendo, colpisce anche la natura perché, in virtù dell’antropizzazione del paesaggio, alcuni luoghi e monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città», ha concluso il ministro. Una compagine rispetto la quale gli eco-vandali di Ultima Generazione che chiamano a raccolta il mondo sotto la bandiera dell’allarmismo catastrofista, si dimostrano a ogni nuova azione un corpo estraneo che attacca nei gangli connettivali arte, storia e patrimonio nazionale.

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