Strage ferroviaria di Brandizzo: perquisizioni a Roma e Torino, indagati due dirigenti Rfi
Da questa mattina negli uffici di Rfi (Rete ferroviaria italiana) sia a Roma che a Torino sono in corso delle perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta per la strage di Brandizzo in cui persero la vita 5 operai investiti da un treno mentre stavano eseguendo lavori di manutenzione sui binari.
La Procura di Ivrea ha acquisito materiale negli uffici Rfi
Gli inquirenti hanno acquisito, su delega della procura di Ivrea che coordina le indagini, documenti e materiale informatico. Conseguentemente a questi sviluppi investigativi, sarebbero anche stati notificati due avvisi di garanzia. Si tratterebbe di due persone che ricoprono ruoli di responsabilità all’interno di Rfi, ai quali è stato notificato oggi l’avviso di garanzia. Salgono così a 9 gli indagati per l’incidente ferroviario verificatosi nella notte tra il 30 e il 31 agosto scorso. Nei giorni immediatamente successivi erano stati iscritti nel registro degli indagati il tecnico di Rfi Antonio Massa, il capo cantiere Andrea Girardin Gibin e i vertici, 4 dirigenti, della ditta Sigifer, l’azienda di Borgo Vercelli per cui lavoravano le vittime.
Rfi: “Stiamo fornando la massima collaborazione agli inquirenti”
La società Rfi, “con tutto il personale interessato, sta fornendo la massima collaborazione, in assoluta trasparenza, agli agenti di Polizia e agli organi inquirenti che stanno indagando sulle cause dell’incidente”. E’ quanto si legge in una nota di Rfi.
Strage di Brandizzo: 5 operai morirono travolti da un treno
Nella strage di Brandizzo persero la vita Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni, di Brandizzo; Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, di Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso; Kevin Laganà, 22 anni di Vercelli. I cinque sono morti sul colpo a causa del forte impatto. Erano tutti operai della società Sigifer di Borgo Vercelli, nel Vercellese e al momento dell’incidente stavano per iniziare la sostituzione di alcune rotaie.
Il treno in transito al binario 1 li ha travolti in pieno, uccidendoli sul colpo. Nell’ottobre scorso i pubblici ministeri della Procura di Ivrea hanno anche ordinato il sequestro di 13 telefoni, appartenenti a dipendenti di imprese appaltatrici di Rfi, e perquisizioni nelle sedi, romane e bolognesi, di due società, sempre dell’indotto di rete ferroviaria italiane. L’obiettivo è quello di ricostruire le prassi di lavoro che in tutta Italia vengono adottate per la manutenzione sui binari. Le due società non sono indagate.