Stati generali del Lavoro di FdI, Calderone: “Un anno di ascolto e di fatti per demolire i falsi miti” (segui la diretta)
Il lavoro cha cambia. È questo il sottotitolo degli “Stati generali del Lavoro” promossi da Fratelli d’Italia alla presenza di ministri, parlamentari e rappresentanti delle forze sociali. Ad aprire l’intensa giornata di studi nella sede della Camera di Commercio di Roma il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone. Al tavolo la capogruppo di FdI in commissione Lavoro di Montecitorio Marta Schifone, che ha fatto gli onori di casa, e il presidente della commissione, Walter Rizzetto.
Stati generali del Lavoro, Calderone: un anno affascinante
Il ministro ha acceso i riflettori sul primo anno di lavoro del governo, dal 22 ottobre 2022, giorno del giuramento della premier Meloni e del nuovo esecutivo. “Dodici mesi complessi e affascinanti”, ha detto Calderone, ben consapevole fin dall’inizio del mandato di ereditare una situazione di emergenza per il dopo pandemia e la guerra russo-ucraina alle porte. “Abbiamo privilegiato l’ascolto con i corpi sociali e il confronto proficuo con le commissioni parlamentari. L’importante – ha aggiunto in polemica con i sindacati alla vigilia dello sciopero – è non dire che un incontro è andato male prima ancora che si concluda”.
La riforma del reddito di cittadinanza, il lavoro è dinamico
Il primo passo sul terreno dell’occupazione è stato quello di mettere mano all’accompagnamento al lavoro e al sostegno per chi non può lavorare. Calderoni ha sottolineato lo spirito della riforma del reddito di cittadinanza varata con il decreto del primo maggio. “Molto buoni i risultati dei primi due messi di attività della piattaforma. Che dimostrano la falsità di certi miti”. Un cambio di passo – ha sottolineato il ministro Calderone – che tiene conto anche del dinamismo del mercato del lavoro. “È strategico adattare gli strumenti agli scenari che cambiano, pensiamo alla legge sullo smart working completamente superata con l’emergenza pandemia. E ancora il tema dell’intelligenza artificiale, che “non può uccidere il lavoro manuale”, le normi più stringenti sulla sicurezza.
I falsi miti sulla precarietà e la flessibilità
Aprendo i lavori degli Stati Generali del Lavoro di FdI il ministro ha replicato alle false accuse mosse dalle opposizioni sul terreno della flessibilità. “Non è vero che abbiamo aumentato la precarietà. Basta pensare ai voucher, contestati senza motivo. Sono strumenti per le prestazioni occasionali che non hanno continuità”. La stella polare del governo restano i contratti collettivi che non si sposano con il salario minimo. Sul quale – ja sottolineato Calderone – abbiamo un approccio più realistico e meno ideologico. Che vede protagonista la contrattazione collettiva, “come anello fondamentale fra regole generali e accordi siglati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative”. Infine l’impegno a smascherare il lavoro ‘spurio’ e le false cooperative che lucrano. “Il lavoro è un diritto ma anche un dovere”.
Rizzetto: al primo posto l’ascolto e la condivisione
Walter Rizzetto ha illustrato a volo d’uccello i tre panel di cui si compone la giornata di studi. L’assistenza e il rilancio del mercato del lavoro, l’intelligenza artificiale (in commissione sono in corso le audizioni per arrivare a un documento previsto per marzo) e il tema della sicurezza, un’emergenza vista i numeri drammatici che registrano di 3 morti al giorno. “Al netto delle bandiere possiamo dire di aver svolto e di svolgere un’attività costante di ascolto con gli altri, per condividere modelli e buone pratiche”. Variata in corso d’opera la scaletta dei lavori per le contemporanee votazioni in Parlamento che hanno costretto il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, a rinunciare al suo saluto. Che nei giorni scorsi ha rilevato come gli Stati generali del lavoro si inseriscono in un contesto in cui tutte le rilevazioni parlano di aumento dell’occupazione in Italia confermando la validità delle scelte compiute dal governo. I lavori proseguono per tutto il pomeriggio con gli interventi, tra gli altri, dei ministri Gennaro Sangiuliano, Adolfo Urso, Guido Crosetto, Orazio Schillaci e diversi assessori.