Roma, liberati 46 gatti abbandonati all’incuria in un appartamento fatiscente. Metà sono cuccioli
Gli esperti di Stop Animal Crimes Italia – ente nazionale di denuncia dei crimini contro gli animali – in seguito ad una segnalazione, si sono recati a Roma per affrontare un caso di maltrattamento di gatti. Entrati all’interno di un appartamento nella zona Rebibbia le guardie zoofile Pegasus e personale qualificato di Stop Animal Crimes Italia, hanno accertato la presenza di 46 gatti, metà dei quali cuccioli.
Costretti a vivere tra i propri escrementi
Erano detenuti nell’abitazione tra feci e urine, mobilio sporco e fatiscente. Metà degli animali sono stati ritrovati rinchiusi all’interno di una grossa gabbia costretti a vivere tra i propri escrementi e a ripararsi sotto pedane marcescenti.
L’accesso all’appartamento è avvenuto grazie all’intervento della polizia, resosi necessario perché, nonostante ci fossero persone in casa, nessuno aveva risposto al telefono e alla porta. All’interno, dopo il blitz, è stato trovato un uomo risultato dagli accertamenti ai domiciliari per gravi reati.
A Roma non c’è una struttura idonea che possa accogliere i gatti
Gli animali sono stati sottoposti a sequestro dalla Polizia Giudiziaria, e, a parte 5 gattini a cui l’ente ha trovato una sistemazione presso una struttura, tutti gli altri “cercano una sistemazione idonea” ha spiegato la Stop Animal Crimes Italia. “Un gattino purtroppo, affetto da gravi patologie, è già deceduto. Per questo la proprietaria dell’appartamento in cui i gatti sono stati rinvenuti, una donna di 53 anni, è stata denunciata non solo per il reato di maltrattamento animali ma altresì per uccisione di animali quale conseguenza del maltrattamento, applicando l’aggravante prevista”.
Stop Animal Crimes: c’è un vuoto istituzionale
“Questo evento – ha aggiunto l’ente – conferma una situazione generale di vuoto istituzionale; non riteniamo accettabile che un Comune come Roma non sia in grado di affrontare una emergenza di questo tipo, non sappia far fronte in tempi stretti alla collocazione di 40 gatti bisognosi, non abbia a disposizione strutture pronte ad intervenire. Il disagio sociale che porta persone e famiglie a riverberare i loro problemi su animali, sviluppando fenomeni di accumulo patologico di gatti o cani, rappresenta un fenomeno connesso poco contrastato che incrementa poi situazioni come questa scoperta”.