Pugnalato al petto per uno sguardo, esce dal coma e lancia un appello: “Chi ha visto parli!” (video)
“Chi quella sera c’era parli, i violenti vanno fermati”. È questo l’appello lanciato via social da Giuseppe D’Agostino, 23enne pugnalato al petto all’uscita di una discoteca di Pozzuoli sabato scorso. A renderlo virale è Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi – Sinistra che ha diffuso il suo messaggio. Il 23enne si è svegliato dal coma ed è vivo per miracolo: il fendente si è fermato a due centimetri dal cuore e poteva essere fatale.
L’appello del ragazzo pugnato al petto
“Come non tutti sanno – scrive il 23enne – sabato mi sono trovato ad andare per la prima volta alla discoteca Queen di Pozzuoli e sono stato accoltellato al petto con una brutalità senza eguali e senza nessun motivo per uno “sguardo” di troppo Potevo morire senza motivo. Una serata in discoteca mi poteva costare la vita. È impensabile che esista gente che decida di uscire di casa armata fino ai denti. Non ne capisco la ragione, nessuno deve arrogarsi il diritto di decidere della vita o della morte di un altro. Chi quella sera c’era parli, i violenti vanno fermati”.
Svegliatosi dal coma, Giuseppe non si capacita dell’aggressione subita, scatenata per uno sguardo di troppo, e del fatto che il branco, armato di coltello e mazze da baseball, non solo è ancora in fuga ma potrebbe tornare a colpire. Quindi lancia un appello sui social e chiede a quanti siano in grado di fornire elementi di trasmetterli agli inquirenti. “Rilancio l’appello di Giuseppe – dice il deputato Borrelli – chi sa deve parlare. Gli aggressori del 23enne vanno immediatamente identificati e affidati alla Giustizia, paghino il loro debito senza sconto di pena. Dopo una lunga galera pensiamo ai piani rieducativi. Chi gira armato di coltello vuole ammazzare”.