Ostaggi, accordo raggiunto: Hamas rilascerà 30 bambini, 8 madri e 12 donne per 150 palestinesi. Il piano in 5 fasi
Ostaggi, accordo raggiunto: tra Israele e Hamas sarebbe stata trovata l’intesa per la liberazione di 50 ostaggi. Secondo il quotidiano Haaretz i miliziani palestinesi intendono rilasciare 30 bambini, 8 madri e 12 donne, in cambio di 150 palestinesi e 4 giorni di tregua. Saranno «10 gli ostaggi rilasciati ogni giorno». «Una decisione difficile ma giusta», ha spiegato Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele, argomentando il previsto via libera del governo all’accordo per la liberazione di 50 ostaggi. Non sono stati condivisi dettagli su chi, tra i rapiti, verrà rilasciato inizialmente. Si stima che a Gaza siano detenute 239 persone, sequestrate durante i sanguinosi attacchi di Hamas del 7 ottobre contro Israele. Inoltre, scatterà un cessate il fuoco di 4 giorni nella Striscia di Gaza.
Israele-Hamas, intesa sugli ostaggi raggiunta: i primi saranno rilasciati domani
Nel dettaglio, in base alle news, per ogni ostaggio rilasciato Israele libererà 3 palestinesi attualmente detenuti. Semaforo verde anche alla consegna di carburante e di aiuti nell’enclave. Il sì del governo all’intesa è la conseguenza del via libera del gabinetto di guerra al piano: a favore, quindi, i 19 voti degli esponenti del Likud di Benjamin Netanyahu e i 5 del partito di Unità Nazionale di Benny Gantz. Dalla stessa parte anche il partito ultra ortodosso Shas, che ha 6 voti. Secondo quanto riferisce Channel 12, inoltre, i primi ostaggi verranno rilasciati a partire da domani, giovedì 23 novembre. Donne e bambini dovrebbero essere liberati a gruppi di 12, giorno per giorno.
La dichiarazione del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
E sull’intesa, poco fa, è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni, che in una dichiarazione ha sottolineato: «Accolgo con grande sollievo l’accordo per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas durante il cruento assalto contro Israele del 7 ottobre. Un accordo che permetterà anche una pausa umanitaria quantomai necessaria a Gaza». Ribadendo in calce: «Continueremo a lavorare per il rilascio di tutti gli ostaggi e per una pace duratura in Medio Oriente. Oggi pensiamo alle famiglie che potranno finalmente riabbracciare i propri cari».
Negoziazione sugli ostaggi: l’accordo sul rilascio in 5 fasi
Dunque, ci siamo. L’ufficio del primo ministro ha delineato il processo di rilascio e di trasferimento. Il protocollo potrebbe essere modificato nelle prossime ore. Come primo step, Hamas consegnerà gli ostaggi alla Croce Rossa. Donne e bambini, nella seconda fase, verranno quindi portati a rappresentanti delle forze di difesa israeliane. Quindi, nel terzo step, sono in programma i primi controlli medici con il trasferimento in uno dei cinque centri allestiti per l’incontro con le famiglie. Nella quarta tappa, medici e membri della sicurezza si confronteranno per stabilire se qualcuno degli ostaggi possa essere ascoltato. Il quinto, eventuale passaggio prevede infine che almeno alcuni ostaggi rispondano alle domande per fornire informazioni utili.
La precisazione di Netanyahu: «La guerra continua»
«Una decisione difficile, ma giusta», ha sottolineato il primo ministro israeliano Netanyahu, parlando dopo un incontro con il suo gabinetto di guerra e con il gabinetto di sicurezza in generale. Poi, rivolgendosi ai ministri del governo, il premier israeliano ha voluto rimarcare il ruolo della Casa Bianca nella difficile negoziazione, aggiungendo che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha contribuito a «migliorare il quadro dell’accordo presentato davanti a voi… per includere più ostaggi a un prezzo inferiore». Poi, in calce. Netanyahu ha fissato alcuni paletti: «Siamo in guerra, e la guerra continuerà finché tutti gli obiettivi saranno raggiunti. Il ritorno degli ostaggi è una priorità. E io sono assolutamente impegnato per raggiungere l’obiettivo. Non ci fermeremo fino a quando non saranno tornati tutti. La guerra prevede fasi, e il ritorno degli ostaggi avrà fasi», ha concluso Netanyahu.
Blinken: «L’accordo sugli ostaggi segna un progresso significativo»
Soddisfatto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che sull’intesa raggiunta ha dichiarato: «Il risultato di oggi è il risultato di una diplomazia instancabile e di uno sforzo incessante in tutto il dipartimento, e nel più ampio governo degli Stati Uniti». E in una nota, ringraziando Egitto e Qatar per il loro ruolo di mediazione nelle trattative – e il governo israeliano per «aver sostenuto una pausa umanitaria» – ha anche aggiunto: «La mia massima priorità è la sicurezza e l’incolumità degli americani all’estero. Continueremo i nostri sforzi per garantire il rilascio di ogni ostaggio e il loro rapido ricongiungimento con le loro famiglie».