Inflazione in forte calo, Bankitalia plaude. Urso: “Noi meglio di Francia, Germania e Spagna”
A novembre, secondo le stime preliminari, l’inflazione scende a 0,8%, un valore che – osserva l’Istat – “non si registrava da marzo 2021. L’ulteriore calo del tasso di inflazione risente ancora del favorevole andamento dei prezzi dei Beni energetici, che a novembre evidenziano una netta flessione sul piano congiunturale. Un contributo al rallentamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi di alcune tipologie di servizi (ricreativi, culturali e per la cura della persona e di trasporto) e alla nuova decelerazione del ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari (+6,1%), in particolare della componente lavorata, che esercita un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+5,8%)”.
L’inflazione cala, bene il “carrello della spesa”
Anche nella zona euro l’indice dei prezzi al consumo a novembre si è attestato al +2,4% su base annuale, in rallentamento rispetto al +2,9% di ottobre e al di sotto del consenso degli economisti che si aspettavano un aumento del 2,8%. Nella stima preliminare, l’Eurostat ha aggiunto che l’indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell’energia, degli alimenti e dell’alcool, è salito del 3,6% su base annuale segnalando un rallentamento ancora più evidente rispetto al 4,2% di ottobre e al 3,9% atteso dagli esperti. L’Italia tra le principali economia di Eurolandia primeggia per un dato dell’inflazione più basso di altri Paesi. Le stime per l’Italia vedono un’inflazione generale allo 0,7 per cento (rispetto all’1,8 di ottobre). Tasso tedesco al 2,3 per cento, quello francese al 3,8 per cento.
Panetta (Bankitalia): “Ottima notizia, ora la Bce sia prudente”
L’inflazione si sta trasformando in disinflazione per l’Italia. A metterlo nero su bianco non solo i dati Istat e Eurostat ma anche e soprattutto il governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta: “Il nuovo considerevole calo dell’inflazione dell’area dell’euro è una buona notizia”, ha sottolineato Panetta. “La politica della Bce è stata restrittiva” – non le manda a dire – e “il calo di oggi è uno sviluppo favorevole”, ha proseguito. “Occorre evitare inutili danni per l’attività economica e finanziaria”. “In base alle proiezioni diffuse dalla BCE in settembre e ai dati divenuti successivamente disponibili – aggiunge Panetta- l’attuale livello dei tassi sarebbe sufficiente a riportare l’inflazione in linea con l’obiettivo del 2% nel medio termine”.
Inflazione, Urso. “Noi meglio di Francia, Germania e Spagna”
“Siamo sulla strada giusta”. Con queste parole il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato i dati Istat sull’inflazione intervenendo ai 10 anni di Confindustria Radio Televisioni. “Si riduce l’inflazione e siamo al record storico degli occupati nel nostro Paese 61.8%; e, soprattutto, i nuovi contratti sono a tempo indeterminato. Abbiamo raggiunto un aumento dell’occupazione quest’anno di 458mila unità rispetto allo scorso anno. Questi sono i riscontri che contano per le nostre famiglie, per i nostri lavoratori, per le nostre imprese” ha osservato il ministro Urso. “L’inflazione – ha sottolineato nel suo intervento – a novembre è scesa allo 0.8%. Già era crollata lo scorso mese rispetto a settembre: lo scorso anno era l’11.8% e questa è la cosa che più ci conforta. L’inflazione in Italia è sotto la media europea, sotto quella di Germania, Francia e Spagna. Diminuisce in maniera sensibile anche il carrello della spesa”. Insomma “gli italiani possono guardare con più fiducia al periodo delle festività natalizie e di fine anno. E aumentare i loro consumi perché i prodotti registrano dei dati più naturali”.