In tv si parla di velo islamico, Capezzone minacciato via social: “Attento alla tua famiglia” (video)
Minacciati in casa, letteralmente. È quanto accaduto al direttore editoriale di Libero, Daniele Capezzone, che ieri sera, in tempo reale, ha ricevuto via social pesanti intimidazioni e inquietanti avvertimenti indirizzati a lui e alla sua famiglia, semplicemente per aver espresso un’opinione sul velo islamico. Il giornalista, ospite come spesso accade in tv, ieri sera era su Rete 4, dove – come spiega lui stesso ricostruendo quanto accaduto nelle scorse ore – «la bravissima Stefania Cavallaro mi interpella sull’argomento e io dico la mia». Caro gli è costato però: sono bastati pochi concetti, pacatamente espressi, che nel giro di breve sono piovute sul suo profilo Instagram minacce e moniti che, a valanga, hanno investito lui e i suoi familiari, esplicitamente menzionati. Avvisaglie e provocazioni che il giornalista ha denunciato alle forze dell’ordine e di cui ha prontamente informato la Digos.
In tv si parla di velo islamico: e in tempo reale a Capezzone arrivano minacce via social
Eppure, come spiega Capezzone stesso in un video postato sul suo profilo Instagram – in cui denuncia quanto accadutogli. Legge il contenuto dei messaggi minacciosi. E pubblica anche qualche screenshot di quanto ricevuto – ieri, come in altre occasioni, il giornalista si è limitato a esprimere il proprio pensiero sull’annosa questione del velo islamico, spiegando anche oggi: «Da liberale potrei anche difendere il velo se una donna decide autonomamente di indossarlo. Ma purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi questo non accade. Spesso e volentieri – prosegue – si tratta di un elemento di oppressione, di non libertà». Apriti cielo: la sua argomentazione sul tema apre la stura a furiose reazioni, che un ascoltatore virulentemente dissenziente ha deciso di mettere all’indice, recriminando e minacciando.
Il giornalista ha denunciato la cosa alla Digos
Insomma, con buona pace di quanto dovrebbe accadere in un libero dibattito sui temi d’attualità che investono un Paese che ospita immigrati di etnie e religioni diverse, il parere di un opinionista diventa oggetto del contendere e il giornalista il bersaglio di minacce e diktat, frutto avvelenato di un clima incandescente che ultimamente infiamma il dibattito. Complici gli scenari geopolitici internazionali che risentono dei conflitti in Ucraina e Medio Oriente, e l’interventismo militante dei buonisti dem, sempre più platealmente su posizioni anti-governative e, molto spesso, antitetiche a quelle dell’opinione pubblica e di diversi tra gli opinionisti che i media interpellano per animare il contraddittorio.
Minacce a Capezzone: «Userò tutta la tua famiglia per fartelo capire»
Un clima, insomma, che si è fatto infuocato e irrespirabile, limitando le possibilità di esprimere un parere libero e “diverso” a suon di avvertimenti e insulti. Come dimostra questa vicenda in cui è incappato Capezzone, ultimo testimone (e vittima) della minaccia anti-democratica insidiosamente in corso. Una minaccia che, in questo caso, investe tematiche inerenti alla cultura islamica e chiama in causa gli estremisti che abitano le nostre città. E sì che Capezzone ha pure fatto precedere il suo intervento tv da una premessa: «Questa è la mia opinione». Eppure non è bastato. E alla faccia di libertà di espressione e dibattito democratico, «quasi in tempo reale ricevo su Instagram un messaggio che mi dice che mi devo sciacquare la bocca prima di parlare del velo islamico… Che volete un paese di pu***ne» e via “discorrendo”, con altre deliranti dissertazioni sul tema.
Intimidazioni e avvertimenti indirizzati a Capezzone e estesi alla sua famiglia
Il peggio, però, deve ancora arrivare. E Capezzone prosegue leggendo il seguito del messaggio. Che, stando alla sua denuncia social, recita: «Userò tutta la tua famiglia per fartelo capire. Ve lo prometto che vi faccio pagare con la malvagità ogni piccola cosa contro la fede di Dio. Ve lo giuro su Dio». Ora, come rileva lo stesso direttore editoriale di Libero, «può benissimo darsi che si tratti di uno sconsiderato. Ma buttando un occhio al suo profilo, sembra che si presenti» come quello di un soggetto «esplicitamente radicalizzato islamico». Motivo per cui, conclude il giornalista, «ho denunciato la cosa alle forze dell’ordine». Perché, chiosa in calce, «questo è il clima. Non è aria di giocare. Deve essere chiaro che ci siamo noi e ci sono loro: noi siamo una civiltà occidentale dove la libertà c’è. Loro sono non islamici, ma una componente purtroppo non minoritaria che pensa di poter dire e scrivere queste cose qua»…
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