Il Papa: “Ho un’infezione ai polmoni”. Chi è monsignor Braida, intervenuto all’Angelus al suo posto (video)
«Oggi non posso affacciarmi dalla finestra perchè ho questo problema di infezione ai polmoni. A leggere la riflessione sarà monsignor Braida»: con queste parole Papa Francesco ha introdotto la recita dell’Angelus affidando a monsignor Braida il compito di leggere la riflessione che precede la preghiera mariana. In collegamento da Santa Marta, Bergoglio è parso stanco e affaticato, sul dorso della mano destra un vistoso cerotto, a coprire la cosiddetta “farfalla” che consente di ricevere soluzione fisiologica insieme ad altri medicinali tramite tecniche endovenose.
Mai succcesso prima: l’Angelus in videocollegamento, letto da un prelato
Il collegamento video, ma soprattutto la riflessione, affidata non a un cardinale, ma un semplice prelato, monsignor Paolo Braida, sono un inedito nella storia dei pontificati. Una scelta comunicativa differente anche da quanto deciso durante lockdown della pandemia. In quelle occasioni, Papa Francesco aveva recitato gli Angelus dal Palazzo Apostolico, pur senza affacciarsi.
Una scelta inedita, consigliatoaevidentemente dalla precauzione per quanto avvenuto saabato, allorché il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni aveva riferito ai media della cancellazione delle udienze del sabato nell’agenda papale per via del “leggero stato influenzale” che aveva colto Bergoglio. Immediatamente sottoposto a Tac ai polmoni al Gemelli, il Papa ne è uscito poco dopo. Un esame “per escludere il rischio di complicazioni polmonari”, che aveva dato “esito negativo”.
Chi è monsignor Paolo Braida, il ghostwriter del Papa
Monsignor Paolo Braida è un sacerdote lodigiano che risiede stabilmente in Vaticano ed è tra i più stretti collaboratori di Jorge Mario Bergoglio sin dall’inizio del pontificato. Come ha scritto Andrea Tornielli su La Stampa, è suo il ruolo di ghostwriter del Pontefice. Coordinatore del lavoro di stesura degli interventi e delle omelie, monsignor Paolo Luca Braida, classe 1959, è sacerdote dal 1987. Nipote di un sacerdote che si è dedicato all’apostolato per i non vedenti, Braida risiede stabilmente nella Casa Santa Marta.