Il caso De Girolamo per l’intervista alla ragazza di Palermo “oscura” il racconto in tribunale contro Grillo jr e i suoi amici
Premesso che non c’è da fare levate di scudi per un programma Rai che non decolla e che se Nunzia De Girolamo non farà più il suo “Avanti popolo” possiamo tranquillamente sopravvivere al lutto. Tuttavia non sarà che questo processetto alla sua intervista alla ragazza dello stupro di Palermo sia un diversivo per non parlare del processo in corso contro il figlio di Grillo e i suoi amici? Perché, insomma, qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Guardiamo i fatti: il giorno in cui esplode la polemica sull’intervista della De Girolamo ad Asia (la ragazza dello stupro di gruppo di Palermo) è lo stesso in cui Silvia (nome di fantasia) vittima di uno stupro di gruppo nella villa di Grillo in Sardegna deve deporre contro il figlio del comico e i suoi amici. Strana coincidenza no? L’intervista la De Girolamo l’ha fatta il 31 ottobre. Ma la caciara avviene una settimana dopo.
Accusare la Rai di fare pornografia del dolore quando è almeno un decennio che le trasmissioni di tutti i canali fanno share sullo spettacolo del dolore ci sembra davvero ridicolo. E ciò soprattutto dopo che per l’intera estate i particolari più scabrosi e rivoltanti di quell’episodio non ci sono stati risparmiati. Sui social, sui siti, sui giornali. Ora un’intervista viene messa sotto accusa e lo si fa con grande sfoggio di femminismo lacrimoso, di retorica malmostosa, quando tutti sappiamo che la ragazza non è certo stata costretta ad andare in tv, a raccontare e a rispondere alle domande.
Nel frattempo, accade che i difensori di Grillo jr e dei suoi amici trattino la vittima dello stupro di gruppo denunciato, Silvia, come una ragazza leggera e disinibita. Le chiedono come fosse vestita (li ha provocati?), la incalzano (ha baciato Ciro Grillo?), la pressano fino a farla scoppiare in lacrime e poi alla prossima udienza vogliono far vedere quel video di pochi secondi in cui la ragazza subisce gli abusi. Silvia non l’ha mai visto. Ma Beppe Grillo sì. E disse che i ragazzi si stavano divertendo, con il “pisello in mano”. Ma i giornali si occupano di Nunzia, e non di Silvia. Eppure anni fa, per analoghe domande a una ragazza che aveva denunciato per stupro due carabinieri a Firenze (le chiesero se avesse indosso le mutandine) si sollevò (giustamente) una polemica infinita sulla vittimizzazione secondaria.
Intanto Beppe Grillo sceglie il salotto di Fazio per tornare in tv (l’ultima volta fu nel 2014). Immaginiamo già quanto sarà urticante e scomoda l’intervista. Ma Fazio, come direbbe Fiorello, è un vero uomo di cultura e saprà bene lui come comportarsi. Invece noi, rozzi, di destra e incolti, ci limitiamo a fare due più due. E il sospetto ne esce rafforzato.
Per completezza dell’informazione diamo conto anche del post con cui Nunzia De Girolamo ha respinto le accuse: “Ho incontrato Asia qualche giorno prima della nostra intervista. Ore ed ore a cuore aperto, tra emozioni e dolore, sorrisi e paure. È così che mi ha raccontato la sua difficile vita. Gli abusi, le mancanze, le sfortune, le violenze, la fragilità, ma anche la forza di non arrendersi. Molte cose sono rimaste in quella stanza. Ed anche se lei me lo avesse chiesto, non le avrei mai rese pubbliche. Quando io ed Asia abbiamo definito i limiti della nostra chiacchierata, abbiamo condiviso tutto ciò che avremmo detto. Tutto. Anche i messaggi che, privatamente, aveva ricevuto sui suoi canali social e che abbiamo deciso di leggere”. “Era il suo modo – continua De Girolamo – coraggioso per sfidare il dolore ed il pregiudizio. Per dire basta. Dopo la nostra intervista Asia ha ricevuto tanta solidarietà. Proposte di lavoro, ospitalità ed i suoi social hanno cambiato direzione. Sono felice per lei. Felice di aver fatto il mio dovere di donna e di essere umano. E di avere ancora contatti con lei per tentare di aiutarla”.