Giulia Cecchettin, rabbia della Meloni: “Fondi e leggi contro la barbarie”. Martedì scuole a lutto

19 Nov 2023 18:53 - di Marta Lima

E’ il giorno del dolore e della riflessione anche per i politici, quello in cui alla buona notizia dell’arresto in Germania dell’assassino, Filippo Turetta, fa riscontro il dolore dei familiari, degli amici, di chiunque aveva conosciuto Giulia Cecchettin e sperato che fosse ancora viva, dopo la sparizione. E’ anche il giorno della paura per la scomparsa di un’altra ragazza, nel Veneto, Carol Bugin, che fa ripiombare l’Italia nell’incubo del femminicidio.
Il governo, se da un lato esprime solidarietà alla famiglia di Giulia, dall’altro ricorda che una legge contro la violenza di genere è stata approvata solo qualche giorno fa, mentre il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Valditara, annuncia un minuto di silenzio in tutte le scuole italiane per la giornata di martedì. Il premier Giorgia Meloni, dal canto suo, esprime rabbia e sdegno per quanto accaduto alla ragazza ammazzata dal fidanzato e lasciata scivolare in un canale.

Giulia Cecchettin e la barbarie del femminicidio: il messaggio della Meloni

“Avevamo tutti sperato in questi giorni che Giulia fosse viva. Purtroppo le nostre più grandi paure si sono avverate. Uccisa. Provo una tristezza infinita nel vedere le fotografie sorridenti di questa giovane ragazza e, insieme alla tristezza, una grande rabbia. Ringrazio le Forze dell’Ordine italiane e tedesche per il lavoro congiunto che ha assicurato alla giustizia il presunto assassino”, scrive sui social la Meloni.
Giulia è la 102esima donna uccisa in Italia nel 2023 e la 53esima vittima per mano del proprio partner o ex. Una scia di violenza contro le donne che continua da anni con numeri addirittura più drammatici di questi in passato. Ogni singola donna uccisa perché ‘colpevole’ di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie”, prosegue il presidente del Consiglio, che ricorda: “È già stato approvato all’unanimità dalla Camera, e mercoledì prossimo sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo grazie a una maggiore prevenzione – ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento – l’arresto anche in ‘flagranza differita’ e soprattutto attraverso tempi stringenti – 20 giorni – per valutazione da parte della magistratura del rischio e applicazione delle misure cautelari. Abbiamo aumentato considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza”.

Valditara annuncia il minuto di raccoglimento nelle scuole

“È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole con i ministri delle Pari Opportunità e della Famiglia, della Cultura e dell’Istruzione così come la campagna di diffusione del numero verde anti-violenza 1522, anche attraverso il coinvolgimento del mondo dello sport”, sottolinea ancora Giorgia Meloni, parlando a nome del governo. “Eppure nulla di tutto questo sarà utile se non saremo in grado di affermare la grande verità che in questo momento straziante ha ricordato il papà della giovane Giulia Cecchettin: ‘L’amore vero non uccide’. L’amore vero non fa mai del male, solo una concezione malata del rapporto tra uomo e donna può farlo”, conclude la premier.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, annuncia invece che  invierà a tutte le scuole italiane “un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze”.

“Raccolgo l’appello del Direttore dell‘Adnkronos Davide Desario. Domani invierò a tutte le scuole italiane un invito a rispettare un minuto di silenzio nella giornata di martedì in onore di Giulia e di tutte le donne abusate e vittime di violenze”. “Sarebbe bello se il ministro dell’Istruzione Valditara proclamasse un minuto di silenzio contro i femminicidi lunedì in tutte le scuole superiori del Paese”, aveva proposto Desario sulle piattaforme social.

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