Fa inseguire un gatto dai suoi cani, l’animale fugge su un albero: gli spara, lo fa sbranare e fa il video. Un folle da fermare

9 Nov 2023 19:30 - di Redazione

Un gatto inseguito da tre cani, colpito da un colpo di pistola e poi lasciato sbranare dai tre animali. E’ l’ennesimo video macabro su animali diffuso e postato su Tik tok da un uomo di Partinico, nel Palermitano. Nel video, denunciato dalla Lndc Animal Protection, si vede l’uomo, armato, che aizza tre cani, presumibilmente di sua proprietà, all’inseguimento di un gatto indifeso. Il gatto riesce ad arrampicarsi su un albero ma l’uomo gli spara, facendolo cadere al suolo e lasciandolo sbranare dai tre cani.

“Un video raccapricciante – commenta Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection – una sorta di macabro passatempo che quest’uomo si è scoperto portare avanti da tempo sul suo profilo Tik Tok sul quale erano presenti altri video con gatti presi di mira secondo le medesime modalità. Un gioco barbaro, sadico, che ha visto coinvolti non solo tanti gatti, ma anche cani senza colpa, cresciuti e abituati a portare avanti un’azione finalizzata unicamente a procurare divertimento all’uomo in questione”.

“Non gliela faremo passare liscia. Questo cacciatore, perché non saprei in quale altro modo definire un uomo armato che si accompagna a cani chiaramente abituati a praticare questo tipo di attività, deve pagare per quello che ha fatto. La vittima non è solo questo gatto, ma anche tutte le altre creature che ha perseguitato nel corso del tempo. Oppressi, sono anche i cani che ha usato per i suoi folli scopi. È evidente che per quest’uomo si è sempre e solo trattato di un divertimento, di un passatempo meritevole di essere documentato e condiviso pubblicamente sui social. Non riesco a comprendere la mente di persone così. Spero vivamente che la nostra denuncia, per il reato di uccisione di animale, renda giustizia alle tante vittime di quest’uomo. Non possiamo permettere che passi il concetto di una bravata da social, deve essere chiaro che si tratta bensì di un atto vile che costituisce reato”.

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