Eco-vandali alla sbarra: 40.000 euro di danni per il raid al Senato, ma la difesa minimizza: bastava un po’ di pioggia…

21 Nov 2023 18:53 - di Lara Rastellino
Eco-vandali

Gli eco-vandali di Ultima Generazione alla resa dei conti nelle aule di Giustizia. E se ieri i tre giovani accusati di manifestazione non-preavvisata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale, per il blitz agli Uffizi del luglio 2022 – in cui si erano incollati al vetro di protezione della Primavera di Botticelli – sono stati graziati da un giudice del Tribunale di Firenze con una sentenza di non luogo a procedere, oggi i tre eco-teppisti alla sbarra a Roma (due ragazzi e una ragazza) hanno preso atto che la loro contestazione scenografata con lo sfregio di vernice colorata versata sui muri di Palazzo Madama il 2 gennaio dello scorso anno ha provocato un danno da quasi 40 mila euro.

Ultima Generazione, gli eco-vandali del raid al Senato a processo

Sì, perché tanto è costata l’operazione di pulizia e ripristino delle mura e del portone del Senato imbrattate dagli eco-vandali di Ultima Generazione in azione con secchiate di vernice e blocchi stradali. E così oggi, nel processo in corso a Roma nei confronti di tre attivisti, accusati di danneggiamento aggravato, l’avvocatura dello Stato – in rappresentanza del Senato e del ministero della Cultura, parti civili insieme al Comune di Roma – ha depositato gli atti che certificano gli interventi compiuti. Un blitz eseguito sull’onda del catastrofismo ambientalista, che ora li vede chiamati a rispondere all’accusa di danneggiamento aggravato. Un’imputazione che potrebbe portare a una condanna fino a 5 anni.

Un danno da 40.000 euro che la loro consulente ha provato a sminuire…

Un reato che in aula una consulente della difesa ha tentato di sminuire, sostenendo semplicemente che «quella utilizzata era una vernice a base d’acqua e non avrebbe potuto compiere alcun danno permanente. Poteva essere rimossa anche dalla pioggia». Un periodo ipotetico della possibilità, quello utilizzato dall’esperta,  a cui però, nella realtà. E più in punta di legge e matematica dei costi che sul filo della grammatica, Senato, Ministero della Cultura e Comune di Roma – che si sono costituiti parte civile – hanno replicato con numeri e fatti. Cifre soprattutto: quelle prodotte dagli interventi e dalle procedure a cui si è dovuto ricorrere per ripulire facciata e portone di Palazzo Madama imbrattati. Fatti, insomma: non acqua piovana…

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