Dottoressa uccisa a Reggio Calabria, sdegno e rabbia per il barbaro agguato da Occhiuto a Antoniozzi, fino a Bassetti
«Barbaro», «sconcertante», «agghiacciante»: le dichiarazioni di cordoglio per l‘agguato in cui è stata uccisa la dottoressa della guardia medica Francesca Romeo tradiscono emozioni che legano dolore a sgomento, sconcerto a rabbia, preoccupazione a indignazione e choc. E dalle cariche istituzionali all’Ordine dei medici, passando per camici bianchi e opinione pubblica, e da qualunque angolazione la si guardi, tutti concordano su un punto: l’ondata di violenza che si sta abbattendo sui medici, incrudelisce e svilisce ad ogni nuovo raid. Tanto che si è arrivati addirittura all’omicidio. All’agguato mortale sferrato in strada contro una donna, una professionista, al rientro a casa dopo il turno di lavoro, mentre era in macchina con il marito (un medico psichiatra), rimasto ferito a un braccio dalla gragnuola di colpi sparati contro l’auto in corsa.
Omicidio dottoressa a Reggio Calabria, il governatore Occhiuto: «Un barbaro agguato. La Regione si ribella ai criminali»
E allora: «Durante un barbaro agguato è stata uccisa Francesca Romeo, dottoressa in servizio alla guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, e ferito il marito, anche lui medico. Una vicenda terribile. Atroce. Assurda», ha commentato Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo sul brutale omicidio della donna freddata in strada. «Gli inquirenti e le forze dell’ordine dovranno capire i motivi di questo feroce attentato. E auspicabilmente assicurare alla giustizia i malviventi che lo hanno compiuto. La Calabria è una terra straordinaria, abitata da persone perbene, e si ribella contro i criminali. E contro chi utilizza la violenza per diffondere terrore e morte. La Giunta regionale esprime sincero cordoglio alla famiglia della vittima, all’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e all’Ordine dei medici», conclude il messaggio del governatore.
Dottoressa uccisa nel Reggino, Antoniozzi: «Un omicidio che ferisce la nostra Calabria»
L’omicidio della dottoressa Romeo e il ferimento del marito in provincia di Reggio Calabria è un dolore immane per tutta la Calabria», ha poi dichiarato a stretto giro il vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, in un messaggio che allo sconcerto non può non legare l’indignazione e la rabbia per una terra che, con questo efferato delitto, viene ferita due volte. «Non si sa se esso sia stato frutto della criminalità organizzata o se abbia un altro movente», ha aggiunto poi Antoniozzi, evidenziando in merito alle prime ricostruzioni sul caso come sembra «che gli assassini fossero in due. E questo confermerebbe l’organizzazione e la premeditazione dell’atto».
«Una regione che vive una profonda rinascita culturale»
Non solo. «La Calabria – prosegue Antoniozzi – è una regione che vive una profonda rinascita culturale. Non siamo ancora immuni dal cancro della ‘ndrangheta, ma non siamo agli anni e ai decenni passati. Stiamo seguendo il lavoro della magistratura supportandolo in ogni elemento. Abbiamo un sottosegretario, Wanda Ferro, che agli Interni si impegna quotidianamente per assicurare maggiore sostegno alle forze dell’ordine. Ai sindaci. A quanti vivono nel territorio le difficoltà di una regione del Sud.
Posso assicurare che città meravigliose come Reggio Calabria non sono più le città aperte degli anni trascorsi».
Antoniozzi, «ora fare luce: lo dobbiamo alla dottoressa Romeo e a una Calabria che rifiuta con sdegno il crimine»
E ancora. «Questa primavera di legalità e di libertà lega simbolicamente tutte le forze democratiche. Non abbiamo mai concepito la lotta alla ‘ndrangheta come questione di parte, ma come nemico comune per tutti. È quello che Fratelli d’Italia ha sempre detto, superando le tristi stagioni delle divisioni politiche su temi di interesse comune. La Procura di Reggio Calabria è una delle più efficienti d’Italia: lo è per le capacità del procuratore Bombardieri. E per una lunga tradizione che ha inteso la lotta al crimine come obiettivo da coniugare sempre con la difesa delle garanzie giuridiche». Pertanto, ha concluso Antoniozzi, «sono sicuro che su questo terribile omicidio sarà presto fatta luce. Lo dobbiamo alla dottoressa Romeo e a una Calabria che rifiuta con sdegno il crimine».
Dottoressa uccisa, Bassetti: «L’omicidio della collega è sconcertante. Aumenta la violenza sui medici»
Uno sdegno e uno sconcerto a cui si è unito in queste ore anche un camice bianco illustre come Matteo Bassetti. Interpellato dall’Adnkronos Salute, il direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale policlinico San Martino di Genova, a sua volta ha dichiarato: «L’omicidio in Calabria della dottoressa Francesca Romeo è una vicenda sconcertante. E speriamo che non sia nulla legato al nostro mestiere perché sarebbe veramente allucinante se fossero stata uccisa per il lavoro che svolgeva come guardia medica. Mi auguro di no, e che ci siano altre motivazioni. Ma siamo di fronte ad una incredibile violenza ai danni di medici e sanitari. Ci sono episodi all’ordine del giorno. Siamo arrivati addirittura a fare un agguato a un medico».
Ordine dei medici, la rilevazione choc: «Francesca Romeo è il quarto medico ucciso in regione»
Sì, perché come ha sottolineato sulla tragica vicenda anche l’Ordine dei Medici attraverso una nota diramata da Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Reggio Calabria, con l’agguato mortale alla dottoressa Romeo, siamo di fronte al “quarto medico ucciso in Regione”. Siamo costernati e sconvolti per questo omicidio, per il ferimento del collega. Tutto riporta alla memoria altri assassinii che hanno funestato la nostra sanità.