Dopo la Cina, fiammata di polmoniti nei bambini in Francia. Pregliasco: non dobbiamo farci trovare impreparati
Dunque, dopo l’epidemia esplosa in Cina, ora anche in Francia si registra un aumento anomalo delle polmoniti nei bambini e nei ragazzi sotto i 15 anni. Un fenomeno che si è intensificato nelle ultime settimane, destando non poche preoccupazioni. Sotto accusa un batterio: il Mycoplasma pneumoniae, responsabile anche, almeno in parte – stando alle informazione disponibili – della fiammata di polmoniti in Cina. Ma con Pechino, dopo la pandemia di Covid, è bene andarci coi piedi di piombo. Tanto che, all’Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell‘Università Statale di Milano, ha non a caso sottolineato: «Sull’epidemia di polmoniti infantili in Cina, spero che dal Paese orientale dicano tutta la verità nel modo più trasparente, perché rimane il dubbio che sul Covid siano stati lenti nel reagire».
Polmoniti nei bambini, Pregliasco: spero che la Cina sia trasparente
Poi però, soffermandosi in particolare sull’aumento delle infezioni polmonari nei bambini cinesi, l’esperto aggiunge anche: «Le informazioni che sono state date dalla Cina evidenziano che non si tratta di nuovi agenti infettivi, ma di patogeni noti e di combinazione di più di un microrganismo. Anche a noi è capitato un incremento di casi, soprattutto tra i bimbi, l’anno scorso. E anche due anni fa. L’uscita dalle misure emergenziali contro la pandemia in Cina è stata più lunga, le riaperture sono state più tardive, quindi ciò che sta accadendo può essere comprensibile».
Polmoniti nei bambini: esplosione di casi in Francia
Intanto, come anticipato in apertura, nel Paese d’oltralpe l’importante aumento dei casi è stato segnalato dalle istituzioni la scorsa settimana, dopo la pubblicazione dei dati del bollettino ufficiale sul monitoraggio dei pronto soccorso. Un report dal quale è emerso che, per i più piccoli, si è registrato per queste infezioni un aumento del 44% degli accessi tra gli 0 e i 2 anni in una settimana. Un aumento che si dimezza al 23% per i più grandicelli, dai 2 ai 14 anni. In generale, per la pediatria l’attività assistenziale risulta raddoppiata rispetto alle ultime due stagioni per queste patologie. E allora, nei pronto soccorso pediatrici i piccoli pazienti arrivano per un forte affaticamento. Febbre. Tosse persistente e profonda. Una sintomatologia che, in Francia, è in queste settimane tra le prime 8 cause di ricorso alle cure d’urgenza.
No agli allarmismi, ma l’attenzione resti alta
«Nessun allarme», ribadisce comunque Pregliasco, per la “fiammata” di polmoniti in Francia, registrata tra bambini e ragazzi. E della quale sembra essere responsabile il Mycoplasma pneumoniae, microrganismo sotto accusa anche per la crescita delle infezioni ai polmoni in Cina. Al tempo stesso, però, il virologo ribadisce la necessità di «un’attenzione a livello istituzionale, nazionale e internazionale», sostenendo che «è necessaria una sorveglianza che sia sistematica. Il Covid ci ha allenato a questo – rileva Pregliasco –. E ha aiutato a rafforzare questi sistemi. Manteniamo alti i livelli per non farci trovare mai impreparati».
«Non dobbiamo farci trovare impreparati»
Il fenomeno, conclude quindi il virologo, «potrebbe sicuramente avere anche la stessa causa delle polmoniti infantili in Cina. Il micoplasma è purtroppo un batterio con particolari caratteristiche e il ritorno, fortunatamente, a una vita comunitaria, senza le restrizioni a cui ci aveva costretti la pandemia, porta con sé anche alcuni rischi. È un periodo di maggiore possibilità di circolazione per questi microrganismi». Parole che esplicitano chiaramente un invito a non abbassare la guardia.