Condannato a 30 anni per avere ucciso la fidanzata, il giudice lo scarcera: “È obeso e soffre d’ansia”

10 Nov 2023 13:52 - di Sara De Vico

Ha accoltellato la ragazza con 57 colpi e da ieri è in libertà. Dimitri Fricano, 35 anni di Biella, è stato condannato a 30 anni di carcere per aver ucciso la fidanzata Erika Preti nel 2017. L’ha colpita con 57 coltellate perché lei lo aveva rimproverato per le briciole in spiaggia durante un picnic al mare. È accaduto a San Teodoro in Sardegna.

Torini, femminicida scarcerato perché obeso

Finora l’uomo ha scontato 6 anni di carcere. Ma il tribunale di sorveglianza tre giorni fa lo ha scarcerato dal carcere torinese di Le Vallette. E il femminicida è tornato a vivere a Biella. Motivo?  La sua obesità non sarebbe compatibile con il carcere, scrivono i giudici, riferiscono i suoi legali a Repubblica. Il tribunale ritiene che Fricano non sia compatibile con il regime carcerario. Perché il 35enne è un “grande obeso»” e un fumatore. È quindi a rischio di complicanze cardiache.

L’uomo soffre di sindrome ansioso-depressiva

Sempre secondo il tribunale Fricano soffrirebbe di una “sindrome ansioso depressiva, borderline narcisistica”. E avrebbe anche un deficit cognitivo, conseguenza di un’encefalite che lo ha colpito negli anni Novanta. Quando è entrato in carcere pesava 120 chili. Ora è arrivato a 200.  “Il detenuto non può camminare, se non con le stampelle. Non può uscire dalla sua cella perché in carrozzina non riesce a spostarsi. Non può quindi fare attività fisica. E questo costituisce un pericolo di vita legato al rischio cardiovascolare”.

I giudici: il carcere non è compatibile

“Nel corso della restrizione – si legge ancora su Repubblica – si è riscontrato un ulteriore aumento ponderale. In quanto il paziente non può disporre di un pasto ipocalorico (non dispensato dalla cucina dell’istituto) e non segue le indicazioni dietetiche. Depressione e detenzione lo spingono a consumare in maniera compulsiva alimenti controindicati”. Per questo – sostengono i giudici –  la pena non è funzionale alla sua rieducazione. Fricano, dunque, “immobilizzato nell’ozio,  nella passiva sopportazione di una condizione di inferiorità rispetto agli altri detenuti”, è stato liberata. Anche il procuratore generale Alberto Benso ha dato parere favorevole alla detenzione domiciliare a Biella.

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