Buttafuoco, la nomina alla Biennale passa in commissione Cultura. Il no pieno di rancore del Pd
“Abbiamo appena votato in commissione Cultura la nomina di Pietrangelo Buttafuoco a presidente della Biennale di Venezia”. Lo dice Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia a nome dei componenti del partito in commissione Cultura alla Camera. “A dimostrazione delle indiscusse competenze culturali e delle profonde qualità umane, la sua nomina è stata votata da una maggioranza molto ampia e da una minoranza che ha scelto di astenersi. Siamo orgogliosi che il ministro Sangiuliano abbia designato Buttafuoco per questo prestigioso incarico che siamo certi saprà svolgere nel migliore dei modi. A lui rinnoviamo i nostri più sentiti auguri di buon lavoro”.
Hanno votato contro i componenti del Pd, con argomentazioni abbastanza risibili. “Oggi in commissione Cultura della Camera il Partito democratico ha votato contro la nomina di Pietrangelo Buttafuoco a presidente della Biennale di Venezia. Nessuno mette in dubbio le qualità della persona coinvolta, ma vogliamo ricordare che la nomina è stata promossa e sostenuta dal principale partito di maggioranza che l’ha politicamente rivendicata – prima ancora della sua ufficializzazione da parte del Mic – con argomenti violenti al punto da renderla
irricevibile, al di là del giudizio sul nome proposto. Il metodo e le modalità scelte dal governo sono frutto una volta di più della pura logica di occupazione degli spazi culturali da parte della destra…”.
Quindi la persona è valida ma il metodo no? La scelta del Mic è stata salutata da esponenti di FdI con dichiarazioni che facevano riferimento a un “feudo della sinistra” espugnato. Cosa c’è di violento in questo? O anche, come ha fatto Antonio Giordano, si è fatto riferimento alla circostanza che Buttafuoco è una persona stimata trasversalmnte e non è mai stato un intellettuale organico. E in ogni caso se la persona scelta è valida perché continuare ad alimentare polemiche? Infine, la proposta di nomina è stata avanzata dal Mic e non dal partito di maggioranza. Alcuni deputati di FdI hanno solo commentato la notizia. Dunque il “no” del Pd appare pretestuoso e sintomo di risentimento e di rancore.