Buttafuoco e Zecchi presentano “In Terra Ostile”, il manuale di resistenza conservatrice di Boni Castellane
Presentato come un “manuale di rifondazione interiore”, il libro In Terra ostile di Boni Castellane (Signs Publishing) sarà domani al centro di un dialogo, al Teatro del Borgo di Milano, che l’autore terrà con Pietrangelo Buttafuoco. L’introduzione è affidata a Stefano Zecchi. L’appuntamento è alle 19 in via Verga 5 e promette, con incursioni nei modi della pièce teatrale, di essere un momento di riflessione nient’affatto scontata su come ci siamo ritrovati in un mondo in cui tutto parla di un attacco all’umano, tanto da rende la società in cui viviamo, appunto, una terra ostile.
Buttafuoco e Zecchi a dialogo con Boni Castellane
Si tratta però di una condizione alla quale si può reagire, di più: si deve reagire. Gli strumenti risiedono in quel pensiero conservatore che rappresenta un baluardo di libertà, in un contesto in cui si avverte prepotente la volontà di una prevaricazione non solo di tutto ciò che avvertiamo come naturale, ancorato alla realtà, si direbbe “normale”, ma anche di chi questo sentimento lontano dal mainstream cerca di affermarlo.
Come siamo finiti “In Terra Ostile” e come possiamo uscirne
Castellane, nom de plum di un editorialista de La Verità, la cui identità continua a essere celata in pubblico con una maschera, svolge il suo ragionamento sulla base di solidi riferimenti filosofici e di convinzioni radicali e identifica il passaggio dalla “terra desolata” alla “terra ostile” nei primi anni Duemila, quando l’affermazione del mercato unico globale si è fatta terreno fertile per portare alla nascita di un “uomo nuovo acefalo, scisso ed appartenente in maniera definitiva al sistema degli oggetti”. Un uomo privato di identità, punti fermi, valori che non siano quelli imposti dal mercato, il cui riscatto non può che risiedere nella capacità di riscoprire, comprendere e tornare a incarnare i valori tradizionali.
La prefazione di Francesco Borgonovo e il profilo dell’autore
Francesco Borgonovo, nella prefazione al volume, scrive che “una rivoluzione sta avvenendo” e “l’obiettivo finale è quello di cambiare non soltanto i comportamenti, le abitudini e lo stare al mondo dell’essere umano, ma di modificarne radicalmente la natura, la costituzione, persino la biologia”. “La reazione, tuttavia, è possibile. Anche perché, semplicemente, esiste, è istintiva, spontanea, talvolta incontrollata. Ha bisogno, però – si legge ancora nel testo – di essere alimentata. Di acqua fresca per il pensiero, soprattutto. Ed è esattamente quella che fornisce Boni Castellane: avatar concretissimo, hacker del liberalismo, troll guerrigliero, in questa fase storica gli tocca la parte dell’antivirus, del software reazionario che infetta per bloccare un’altra e peggiore infezione. Boni è il legionario accecato dal sole, il miliziano nascosto tra le fronde. Senza sparare un colpo, difende la cittadella. Tutt’intorno, è terra ostile”.