Alluvione, Musumeci: “La nostra Protezione civile è la migliore, ma servono interventi strutturali”
Parola d’ordine: prevenzione, anche strutturale. Il ministro per le Protezione civile Nello Musumeci fa il punto dopo la drammatica alluvione che ha messo in ginocchio la Toscana e causato 7 vittime. “La nostra protezione civile è fra le migliori al mondo. Ma la stessa parola protezione significa mettere al sicuro persone o beni esposti a rischi. Non credo che si sia mai fatto in Italia”, dice intervistato dal Quotidiano nazionale.
Alluvione, Musumeci: più previsione e prevenzione
“L’obiettivo mio è non solo quello di consolidare l’intervento emergenziale, ma di affidare al Sistema nazionale di protezione civile anche il compito della previsione. E della prevenzione del rischio, anche strutturale”. La volontà del presidente del Consiglio è mettere in sicurezza il territorio – dice il ministro – lavoriamo per modificare il codice di Protezione civile del 2018, con più competenze sulla prevenzione. Uno dei problemi sta nella frammentazione dei poteri, troppi enti: si occupano delle stesse cose.
Erogati i primi 5 milioni di euro
In Toscana, aggiunge Musumeci, ”stiamo intervenendo con il Fondo delle emergenze nazionali. E abbiamo erogato i primi 5 milioni, per gli interventi di soccorso e la rimozione dei fanghi. Ora aspettiamo un rapporto più dettagliato da parte della Regione sull’entità dei danni. Il dipartimento disporrà i sopralluoghi e lo Stato farà sua parte. Ma mi chiedo: perché l’Italia è uno dei pochi Paesi in Europa in cui la ricostruzione deve essere a totale carico del denaro pubblico? Perché non è stato mai introdotto il principio dell’assicurazione per i beni immobili che si trovano in territori vulnerabili?”.
“Anche il cittadino faccia la sua parte”
”Voglio essere chiaro – conclude – è giusto che lo Stato intervenga e sia presente. Ma crediamo sia giusto che il cittadino proprietario faccia la propria parte. È un tema che abbiamo posto al Cdm e al Mef si sta lavorando in un’apposita commissione. Crediamo che sia giusto, con gradualità, procedere in questa direzione. Anche questa è prevenzione”. Su questo campo scende in campo anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. ”L’altro giorno ho sentito in tv un uomo intervistato che diceva: ‘Quando la pioggia è aumentata sono sceso in garage a spostare l’auto’. Ebbene non c’è nulla di più sbagliato di quel comportamento. A quel cittadino è andata bene, ma spesso si muore proprio scendendo in garage o rimanendo al piano terra. Sono anni che diciamo che non si fa, eppure c’è ancora chi assume simili atteggiamenti”
Curcio: si devono rispettare le regole e le ordinanze
Per carità – aggiunge Curcio intervistato da La Stampa – io non accuso nessuno, sia chiaro, ma insisto sulla necessità che i cittadini rispettino le regole e le ordinanze dei sindaci. L’Italia, purtroppo, è un territorio fragile: abbiamo spesso costruito dove non si doveva . Il 94% dei Comuni, ovvero 7.400 centri, è a rischio di alluvioni, frane, erosioni costiere. C’è troppa cementificazione selvaggia. E il territorio ci restituisce ciò che abbiamo creato con eventi disastrosi che si stanno intensificando. Il cambiamento climatico è una realtà da affrontare, ma lo è altrettanto la fragilità del nostro territorio”.