Velardi: “La sinistra italiana è prigioniera della magistratura. Sta con le toghe e non con i cittadini”
Intervista molto illuminante di Claudio Velardi, intervistato da Pietro Senaldi per Libero. Il tema di fondo del colloquio è lo scontro tra governo e magistratura apertosi dopo la sentenza del Tribunale di Catania che ha liberato 4 migranti; annullando le norme dell’esecutivo. Le parole della premier- dice Velardi- rimasta “basita” dal giudizio della giudice Apostolico, hanno ragion d’essere. L’ex dirigente del Pci, docente alla Luiss di Lobbyng e Comunicazione Politica spiega, tra le altre cose, come il Pd e la sinistra in genere abbiano subito una conversione: “Crollato il progetto palingenetico dello slogan “lo Stato borghese si abbatte, non si cambia”; e quindi abbandonata la mitologia rivoluzionaria, il Pci ha lavorato per penetrare nelle roccaforti dello Stato, cultura, scuola, magistratura, per condizionare la società civile».
Velardi sulla giudice di Catania: “Legittimo sospettare dei suoi verdetti”
Tornando al dibattito che sta incendiando la politica, Velardi difende Giorgia Meloni: la premier ha criticato la decisione della giudice Iolanda Apostolico di respingere il trattenimento di tre migranti: “Lei ha criticato la sentenza – spiega -. Il punto è un altro: che se, come la suddetta giudice, in un recente passato hai scritto cose violente e ideologiche contro una parte politica o frequenti Potere al Popolo, è legittimo che qualcuno sospetti dei tuoi verdetti e della tua buona fede nei giudizi”. Un giudizio netto. Un giudice «dev’essere come un prete; astratto rispetto a quel che accade nel mondo. Non può vivere immerso nelle camarille. E per me non dovrebbe neppure candidarsi o, nel caso, dovrebbe avere mille barriere che ne sventino un ritorno in magistratura».
Riforma della giustizia, Velardi: “I magistrati si rivolteranno”
Dà un giudizio netto sulla tripartizione dei poteri dello Stato: «Quella è saltata da un pezzo. Da Tangentopoli la magistratura è diventata un soggetto attivo della politica. Spesso – dichiara Verlardi in questa intervista “incendiaria”- ha fatto e disfatto governi. Il problema oggi è che i giudici sono così potenti da impedire al Parlamento e al governo di fare il loro lavoro, cioè di riformare la giustizia». E, appunto, una riforma è proprio tra gli obiettivi di legislatura dell’esecutivo. Non è ottimista Velardi: “I magistrati si rivolteranno e la sinistra starà con loro anziché con i cittadini“.
Perché? «Perché è schiava delle fandonie che ha raccontato per anni alla sua gente- risponde- . Tutto nasce dall’intervista di Berlinguer a Scalfari, nel 1981: se dici che è impossibile che il Pci diventi maggioranza perché l’Italia è un Paese corrotto e vota male, ti metti nelle mani della magistratura».
E si spiega. Nel senso che «i tuoi si convincono che al governo ci sia una masnada di fetenti; e invoca lo strapotere dei magistrati, al posto del tuo. A quel punto, quando finisci indagato, ogni tua difesa non è credibile agli occhi di chi ti vota e; soprattutto, non puoi che continuare a sostenere la filastrocca dei giudici salvatori del Paese, anche sulla tua pelle».