Scommesse, i giudici smentiscono Corona: nessun coinvolgimento di Gatti, El Shaarawy e Casale
Procede a passo spedito l’inchiesta sulle scommesse dei calciatori, dopo il primo patteggiamento di Nicolò Fagioli. Nell’interrogatorio reso ieri in procura a Torino, davanti al pm Manuela Pedrotta e agli investigatori della Squadra mobile, a quanto si apprende, il centrocampista del Newcastle, Sandro Tonali, avrebbe ricalcato le dichiarazioni già rese nei giorni scorsi alla procura della Figc a cui il giocatore, secondo quanto riportato oggi dalla Gazzetta dello Sport, avrebbe confessato di aver scommesso sul calcio ma anche di aver fatto puntate sul Milan. Ora al vaglio degli investigatori, oltre alle dichiarazioni rese dal giocatore, ci sono anche i contenuti di telefoni cellulari e tablet, smartphone in particolare delle chat, sequestrati giovedì scorso nel ritiro azzurro di Coverciano a Tonali e a Nicolò Zaniolo.
Scommesse, smentite le ultime rivelazioni di Fabrizio Corona
Per entrambi, così come per Nicolò Fagioli, che ieri ha patteggiato sette mesi di squalifica più 5 di rieducazione, l’ipotesi di reato contestato è di esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa. Intanto, sempre a quanto si apprende, non vi sarebbero evidenze di un coinvolgimento nell’inchiesta dell’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, del difensore della Juve Federico Gatti e del difensore della Lazio Nicolò Casale, i tre nuovi nomi fatti nella tarda serata di ieri da Fabrizio Corona.
L’avvocato di Casale: “Il giocatore è innocente e non tollereremo diffamazioni”
“Nicolò Casale non ha mai scommesso su una competizione sportiva ed ha consacrato la sua vita sempre e solo all’impegno sportivo. Ciò nonostante sono state messe in circolazione accuse infondate e calunniose sul suo coinvolgimento nell’inchiesta riguardante le scommesse nel mondo del calcio. Attesa la sua totale estraneità all’indagine ed ai fatti a cui si riferisce e la gravità delle accuse mosse nei suoi confronti, sporgeremo querela e perseguiremo in ogni sede giudiziaria gli autori della diffamazione e/o calunnia, nonché gli editori ed i responsabili dei canali d’informazione con cui siano divulgate tali illecite accuse. Ciò a tutela della sua immagine e della sua onorabilità”. Così in una nota l’avvocato Guido Furgiuele difensore di Nicolò Casale, calciatore della Lazio.