Piantedosi: “Attenzione alle infiltrazioni terroristiche nelle maglie dell’immigrazione. La Ue ci sostenga”
”Uno dei principali fattori scatenanti dei flussi è costituito dai conflitti armati. E in questo momento, come noto, alle porte dell’Europa ce ne sono due. La guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese. Entrambi incerti e suscettibili di provocare un impatto sulle dinamiche dei flussi. Senza dimenticare che il conflitto in Medio Oriente reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste. Come solo pochi giorni fa è avvenuto in Francia con l’assassinio di un insegnante da parte di un fanatico islamista. E ieri sera a Bruxelles con l’uccisione di due cittadini svedesi”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in un’informativa alla Camera sull’emergenza sicurezza e migranti, anche alla luce delle gravi crisi internazionali.
Migranti, Piantedosi: rischio di infiltrazioni terroristiche
”Nei giorni scorsi alcuni tribunali non hanno convalidato i provvedimenti di trattenimento di alcuni migranti, assunti sulla base delle nuove norme adottate dal governo. Ne prendiamo atto – dice ancora il titolare del Viminale – con quel rispetto pregiudiziale, in senso letterale, che si deve alle decisioni giudiziarie. Ma il governo impugnerà tali decisioni nella ferma convinzione, avvalorata dalle valutazioni dei nostri esperti e dalle continue interlocuzioni che sto avendo a Bruxelles, che le norme in questione siano pienamente coerenti con la cornice giuridica europea e con la Costituzione”.
Rimpatri, la Ue supporti il nostro programma
E ancora sui rimpatri: “Abbiamo varato un programma per l’incremento dei centri per i rimpatri per la cui realizzazione chiediamo che l’Unione europea ci supporti con risorse finanziarie straordinarie”. Si tratta – ha chiarito nell’Aula di Montecitorio – di strutture che tornano a beneficio dell’intera Unione e “i cui oneri, quindi, non è ragionevole che siano sostenuti dai soli Stati maggiormente esposti agli arrivi”.
Le Ong catalizzano i flussi
”La presenza delle Ong continua a costituire un catalizzatore dei flussi attraverso il canale di Sicilia – ha detto ancora Piantedosi – sebbene gli interventi normativi in materia di gestione dei flussi migratori abbiano sensibilmente contribuito a disciplinarne le attività”. Dalle informazioni acquisite dai migranti, infatti, è emerso che i trafficanti tendono a sovraccaricare le imbarcazioni e a rifornire le stesse di una quantità minima di carburante, in previsione dell’intervento delle navi Ong presenti nelle acque del Mediterraneo centralei.
Bene la prospettiva di missioni navali
Infine il ministro dell’Interno ha giudicato positiva la prospettiva di missioni navali Ue nel Mediterraneo: il governo sarà attento a che le nuove missioni non riproducano i modelli delle precedenti esperienze europee. Che, di fatto, prevedevano lo sbarco degli immigrati sempre e solo in Italia”.