Migranti, per Mattarella è “importante” l’intesa raggiunta a Bruxelles. Di fatto si complimenta col governo Meloni
«Abbiamo parlato dei flussi migratori, è importante l’intesa che è stata raggiunta due giorni fa a Bruxelles»: nel suo discorso al Vertice del Gruppo Arraiolos, che ha riunito a Porto i Capi di Stato non esecutivi, il Presidente Mattarella ha chiuso il suo intervento – dedicato in grande parte alla guerra in Ucraina – con un plauso all’importante intesa raggiunta a Bruxelles. Parole che, con buona pace delle sconfessioni strumentali della sinistra, sottolineano il successo del lavoro politico e diplomatico che il governo Meloni ha condotto, portando in porto un risultato senza precedenti. E la testimonianza di fatto che, sulla questione della gestione dei flussi migratori, come ha confermato la stessa Giorgia Meloni, l’Italia è tutt’altro che isolata in Europa.
Migranti, Mattarella elogia «l’importante intesa raggiunta a Bruxelles»
Dunque, Mattarella ufficializza importanza e soddisfazione per l’intesa raggiunta a Bruxelles sul regolamento “Crisi a forza maggiore“. Ovvero, quell’insieme di norme che garantisce agli Stati membri dell’Ue la possibilità di applicare provvedimenti specifici per quanto riguarda la procedura di asilo e di rimpatrio, oltre all’attivazione di meccanismi di solidarietà e cooperazione tra i Paesi sul ricollocamento dei migranti. L’invio di contributi finanziari a sostengo della macchina dell’accoglienza di una nazione particolarmente gravata dalla crisi. Con l’accordo, dunque, a cui premier e governo hanno lavorato alacremente in cerca di una soluzione strutturale, stabile e duratura, gli ambasciatori dei Paesi membri dell’Ue hanno approvato nel Comitato dei rappresentanti permanenti, il Coreper, il testo del regolamento sulle crisi migratorie, togliendo il paragrafo sulle Ong.
Il successo di una trattativa condotta “ad alti livelli”
«È passata la linea italiana», ha commentato a caldo il premier Giorgia Meloni due giorni fa. Mentre fonti di Palazzo Chigi hanno chiarito che la trattativa è stata condotta «ad alti livelli, oltre che dalle diplomazie», e che quella in campo non «era una partita Italia-Germania. Ma interessava tutti i Paesi. I fatti contano più delle parole», ha detto il presidente del Consiglio commentando l’intesa raggiunta sul regolamento, che era l’ultimo pezzo del patto Ue sulle migrazioni ancora incagliato in Consiglio. Oggi, però, arrivano anche le parole che confermano l’importanza dell’accordo raggiunto. E sono quelle del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Mattarella e l’ipotesi di un «allargamento dell’Unione europea ai Balcani occidentali. All’Ucraina. Alla Moldova»
Non solo. Partendo dal capo-saldo di un’intesa che rafforza la cooperazione in ambito europeo sul fronte migranti, da Porto il Presidente Mattarella ha anche aperto alla prospettiva di un «allargamento dell’Unione europea ai Balcani occidentali. All’Ucraina. Alla Moldova. E quando sarà il tempo, alla Georgia. Con la convinzione che la crescente adesione all’Unione europea sia fattore di stabilizzazione della comunità internazionale, che in questi decenni ha funzionato con grande importanza». Visioni e prospettive rispetto alle quali l’Italia, grazie all’operato del governo in carica, può sedersi al tavolo europeo forte di una presenza e di una credibilità che hanno trovato nuovo slancio e vigore.