Meloni al popolo di FdI: “Contro di noi cattiveria mai vista, continueremo a volare alto” (video)

22 Ott 2023 13:58 - di Valter Delle Donne
Meloni

«Sono venuto stamattina da Napoli per vedere Giorgia dal vivo», dice quasi incredulo un signore alla giovane poliziotta davanti alla calca del Teatro Brancaccio. L’agente allarga le braccia come a discolparsi: la notizia dell’intervento di Giorgia Meloni “solo” con un videomessaggio al popolo di FdI, radunato per celebrare “L’Italia vincente”, coglie di sorpresa i tanti militanti arrivati domenica mattina nel teatro romano. Tuttavia, superata la sorpresa, predominano empatia e affetto per la leader che, esattamente un anno fa, ha portato la destra al governo.

Ad annunciare la defezione della Meloni dal palco del Brancaccio (gremito fino al terzo anello) è Guido Crosetto: «Giorgia oggi non è fisicamente qui – premette il ministro della Difesa – ma è a casa con sua figlia, il posto dove doveva stare, dove è giusto che sia. E noi, che siamo una comunità, dobbiamo comprenderlo. Forse non dovremmo dirlo in un appuntamento politico, ma le diciamo che le vogliamo un gran bene». Le parole del co-fondatore di Fratelli d’Italia sono accompagnate da una standing ovation che rendono ancora più vicina la gente della destra alla sua leader.

Meloni ai 1500 del Brancaccio e alle altri militanti di FdI nel resto d’Italia

«Se state guardando questo video – premette la Meloni nel videomessaggio diffuso contemporaneamente in diverse regioni d’Italia dove è radunata la gente di FdI – significa che non sono riuscita a partecipare di persona e davvero mi dispiace da morire. Ma in fondo anche io sono un essere umano e se c’è qualcuno a cui posso chiedere comprensione penso che siano i simpatizzanti, militanti e dirigenti di Fratelli d’Italia»,  Una defezione comprensbile al di là delle esigenze familiari, visto il tour de force del giorno precedente: la mattina in Egitto al vertice coi Paesi arabi, la sera a Tel Aviv, in un lungo e delicato colloquio con il premier israeliano.

Nel corso del videomessaggio la platea del Brancaccio entra in empatia più volte con la leader di FdI, quando la stessa Meloni riavvolge il nastro al 22 ottobre 2022 con parole che toccano la sfera emotiva di tanti.  «Un anno fa questo è stato un giorno storico», dice la prima donna premier della storia d’Italia, ricordando il giuramento del governo al Quirinale. «Sono fiera di quello che abbiamo fatto – scandisce la Meloni – di noi, della nostra classe dirigente e anche di me stessa: dopo un anno posso guardarmi allo specchio e vedere ancora la stessa persona. Ho camminato a testa alta, non sono scesa a compromessi».

Meloni: “La cattiveria che usano per indebolirci ha raggiunto vette mai viste prima”

«La cattiveria i metodi che usano per indebolirci hanno raggiunto vette mai viste prima. Continuino pure a rotolarsi nel fango – ricorda la Meloni in uno dei suoi passaggi più appassionati – perché noi continueremo a volare alto. Noi siamo il nemico da abbattere perché siamo uno specchio, uno specchio alla loro meschinità. Se noi riusciamo a portare avanti il nostro progetto e a fare tutto quel che abbiamo in mente, questa gente dovrà fare i conti con la propria coscienza».

“Abbiamo portato al governo l’Italia vera”

«Noi abbiamo portato al governo l’Italia vera – ricorda la presidente di FdI – che non è quella descritta dai giornaloni, nei salotti, abbiamo portato al governo l’Italia dimenticata e umiliata da governi di sinistra, l’Italia del lavoro, del merito, dell’intraprendenza imprenditoriale, della famiglia, l’Italia di quelli che si sono sempre rimboccati le maniche e che sono stati puntualmente scavalcati da furbi e privilegiati, in una società nella quale per andare avanti dovevi soprattutto far parte del giro giusto di amicizia».  «L’Italia – prosegue la premier – di quelli che per una vita si sono chiesti come si facesse a sperperare miliardi di euro, l’Italia di chi lavorava duramente per uno stipendio insufficiente, per pagare tasse che servivano a dare la paghetta di chi non aveva voglia di farlo, l’Italia di quelli che hanno subito le angherie di uno Stato ingiusto, forte con i deboli e deboli con i forti, l’Italia di quelli esclusi non perché non valessero ma perché perché non avevano la tessera di partito giusta in tasca». «Ecco perché – scandisce la Meloni – in tanti un anno fa si sono commossi, perché rappresentavamo il loro riscatto a presentavamo chi ha sempre creduto in un l’Italia orgogliosa, consapevole della sua forza, della sua grandezza, un’Italia capace di dare fiducia ai suoi cittadini, che premia il merito, che sostiene il talento, che onora il lavoro, qualsiasi esso sia».

Il videomessaggio che ha emozionato i millecinquecento del Brancaccio

Dalla poltrone del Brancaccio più volte risuonano gli applausi, gli oltre millecinquecento presenti annuiscono e applaudono. Ora più che mai si riconoscono nella loro leader, soprattutto in questi momenti. E per avere il polso del clima di una manifestazione che va al di là di una semplice kermesse politica, basta carpire le conversazioni, gli sguardi e i commenti della sala. Come quello di una signora nelle ultime file che, con le lacrime agli occhi, ripete le parole di Crosetto, come se anche la Meloni potesse sentirla: “Giorgia, ti vogliamo bene”.

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