La vicenda Apostolico manda a farsi benedire la terzietà del giudice. Ed è inaccettabile
Perché Giulio Cesare difese Clodio e così, di conseguenza, la moglie, dinanzi a un evidente adulterio? È una domanda retorica di cui si conosce la celebre risposta: nessuno avrebbe dovuto avere dubbi sulla moglie di Cesare e quindi nessuno avrebbe potuto avere mancanza di fiducia nell’istituzione. La vicenda Apostolico, il giudice che in Sicilia ha prontamente accolto la linea difensiva contro il governo sui migranti e che aveva partecipato a una manifestazione pubblica contro le decisioni di Salvini anni prima, lede fortemente il principio di terzietà del giudice, a cui la nostra Costituzione ha assegnato un’autonomia che ha pochi eguali in Europa. Ad esempio, in Francia il potere giudiziario è sottoposto al potere politico.
La vicenda Apostolico lede il principio di terzietà del giudice
Se un giudice (attenzione alle parole, in questo caso è proprio il giudice terzo) decide su un tema per il quale ha manifestato in piazza viene a mancare qualsiasi autorevolezza alla sua azione. È una cosa che nella vituperata prima Repubblica non sarebbe potuta accadere. Invece qui non solo è successo, ma addirittura chi rischia il procedimento è un carabiniere che avrebbe fatto il filmato, realizzato in pubblico e non in un’abitazione o in una sede privata. Non sorprende che Magistratura Democratica difenda la dottoressa Apostolico e anche qui bisogna ripercorrere la storia prima di esprimere giudizi. Spesso mi confrontavo con la compianta Jole Santelli sulla genesi di Magistratura Democratica che è quella di un uso rivoluzionario e giacobino, quindi politico, della giustizia. Togliatti, da ministro della Giustizia, assunse tremila magistrati a chiamata diretta e questo ci fa capire il rapporto che c’era tra la cultura comunista e la magistratura e l’obiettivo di porre un freno alla democrazia e alla divisione dei poteri, di fatto realizzatosi durante Tangentopoli.
I magistrati devono essere imparziali e non fare politica
Chi come me ama il calcio cosa direbbe se vedesse un arbitro partecipare a una manifestazione di tifosi di una squadra? È la stessa cosa che accade per la dottoressa Apostolico, il cui provvedimento è viziato ad origine. Poiché ella ha dimostrato la sua parzialità. Il meccanismo dell’equilibrio dei poteri è in difetto da trent’anni. È una cosa che autorevoli giuristi hanno sottolineato. Ma è inaccettabile in una democrazia liberale. E lo è a prescindere dalle parti politiche. Un giudice che desse ragione al nostro governo e che partecipasse a un evento di Fratelli d’Italia come supporter quale credibilità avrebbe? Non esistono linciaggi, come paventa qualche magistrato, ma solo la pretesa minima che la categoria sia imparziale e che non faccia politica. La sovranità popolare appartiene al popolo e nessuno la può inficiare.
*vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera