La sfida dell’approvvigionamento delle materie prime strategiche: un obiettivo cruciale
L’approvvigionamento delle materie prime strategiche e critiche rappresenta un obiettivo cruciale per l’Italia, in un contesto globale sempre più complesso e competitivo. Il Governo italiano ha delineato una serie di linee di intervento che si basano sull’analisi della domanda e del potenziale geominerario, sul rafforzamento dell’economia circolare e sull’investimento nella ricerca e innovazione.
Il tavolo nazionale delle materie prime critiche
Prima ancora dell’aggravarsi del conflitto in Ucraina, l’Italia aveva intrapreso importanti iniziative per consolidare la conoscenza e la gestione delle materie prime critiche. Fondamentale in questo contesto è stato lo strumento del Tavolo Nazionale delle Materie Prime Critiche. Questo organismo rappresenta la sede centrale per la formulazione di una strategia nazionale di approvvigionamento e per coordinare la posizione italiana nei negoziati a livello europeo riguardanti il relativo regolamento.
Ecodesign: ripensare le filiere
L’ecodesign si pone come lo strumento principe dell’azione italiana. È imperativo ripensare le filiere industriali sin dalla fase di progettazione, orientandole alla ricerca di materiali sostitutivi e alla realizzazione di tecnologie energetiche più durevoli, riparabili e ad impatto netto zero.
Estrazione e riciclo: due filiere complementari
Accanto all’attività estrattiva, caratterizzata da competenze tecnologiche avanzate e ingegneristiche all’avanguardia, la filiera del riciclo riveste un’importanza cruciale per numerose materie prime critiche. Questo approccio presuppone la consapevolezza dell’esistenza di una sorta di “miniera urbana”, particolarmente utile in aree in cui l’approvvigionamento sotterraneo è limitato o impossibile.
In Italia, si è assistito a significativi progressi nella raccolta differenziata di RAEE, batterie, veicoli e altre apparecchiature dei sistemi energetici a fine vita. Il tasso di riciclo in Italia supera il 35%, mentre la media mondiale si attesta al 17,4%. Questo risultato è una testimonianza tangibile dell’impegno del Paese nel promuovere pratiche sostenibili e responsabili.
La sfida del “non riciclato”
Nonostante i notevoli progressi, la percentuale di materiali “non riciclati” rappresenta ancora una sfida da affrontare. Tuttavia, questa sfida si configura anche come un’opportunità. Essa offre la possibilità di creare nuovi posti di lavoro, ridurre le emissioni e rafforzare la sicurezza energetica del nostro Paese. In un’ottica di economia circolare, l’attenzione si concentrerà sullo sviluppo di processi industriali in grado di recuperare in maniera efficiente le sostanze utili contenute nei RAEE, contribuendo così a ridurre la dipendenza dalle materie prime primarie.
Molte aziende stanno già investendo in ricerca e sviluppo per identificare sostanze alternative non considerate critiche, che possano essere utilizzate in sostituzione dei materiali primari senza compromettere le prestazioni. Questo approccio all’avanguardia è un segnale della determinazione del settore privato nell’affrontare la sfida dell’approvvigionamento delle materie prime critiche in modo responsabile e innovativo.
L’Italia sta affrontando con determinazione la sfida dell’approvvigionamento delle materie prime strategiche e critiche. Attraverso l’azione del Governo, l’impegno delle istituzioni e l’innovazione del settore privato, il Paese si sta posizionando come leader nella promozione di pratiche sostenibili e nella costruzione di un futuro basato sull’efficienza energetica e l’ecosostenibilità. L’approccio integrato che coniuga estrazione responsabile e economia circolare rappresenta la via da seguire per garantire una fornitura continua e sostenibile di materie prime cruciali per lo sviluppo economico e industriale del Paese.