La retromarcia di Biden: il muro di confine con il Messico si farà, altre 20 miglia di barriera

6 Ott 2023 9:18 - di Italpress

Il “Muro” si farà. Marcia indietro della Casa Bianca sulla barriera che Donald Trump voleva costruire al confine col Messico: l’amministrazione Biden – in barba alle 26 leggi federali (quasi tutte in materia ambientale) che hanno bloccato in passato la costruzione del Muro – innalzerà altre 20 miglia di barriera nella contea di Starr lungo la sponda statunitense del Rio Grande dove avvengono la maggior parte degli attraversamenti illegali.

Il muro con il Messico e il problema immigrazione

Questo dell’immigrazione negli Stati Uniti oltre ad essere un problema umanitario per la storica tradizionale accoglienza che il Paese riserva, è diventato con gli anni un pesante problema politico sul quale il Congresso, sia quando la maggioranza è repubblicana, sia quando è dei democratici, non si vuole pronunciare. Un problema irrisolto con Camera e Senato che condannano le misure di contenimento, ma non legiferano per i cambiamenti. Dinanzi all’inerzia politica la Casa Bianca fronteggia la situazione con decreti presidenziali, o come è stato adesso, con una direttiva del Department of Homeland Security che giustifica questa decisione per fronteggiare la crescente emergenza migranti.

Troppi gli attraversamenti illegali

Nella direttiva il segretario del Department of Homeland Security, Alejandro Mayorkas cita la «necessità acuta e immediata» di rinunciare a dozzine di leggi federali per costruire un muro di confine. Quest’anno sono stati effettuati più di 245.000 attraversamenti illegali nella sola area della Valle del Rio Grande, secondo quanto affermato dalla Homeland. Secondo gli ultimi dati, ad agosto la polizia di frontiera ha arrestato 181.059 persone lungo il confine meridionale, rispetto alle 132.648 di luglio. Il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, ha detto che solo la scorsa settimana sono arrivate al confine 10.000 persone ogni giorno. Diversi sindaci democratici delle maggiori città degli Stati Uniti hanno chiesto nelle ultime settimane alla Casa Bianca di intervenire. I sindaci di New York, Chicago, Washington, Los Angeles e Atlanta chiedono a gran voce maggiori sforzi da parte del governo federale per fornire le risorse per accogliere gli arrivi. (ITALPRESS)

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