La Lega lascia la sede di Botteghe Oscure: strada troppo scomoda. La viabilità di Roma colpisce ancora

11 Ott 2023 17:33 - di Gigliola Bardi
lega botteghe oscure

La mobilità di Roma fa una “vittima” eccellente: la sede della Lega a via delle Botteghe Oscure. Dopo tre anni di permanenza, il Carroccio lascia l’immobile al civico 54 di quella che fu la storica “casa” del Pci.

La Lega lascia Botteghe Oscure: impossibile arrivarci e parcheggiare

A dare notizia della riconsegna delle chiavi è stata l’agenzia di stampa Adnkronos, spiegando che dietro al ripensamento ci sarebbero, più che i costi, mai ufficializzati (si parla di 5mila euro al mese per 500 mq), i motivi di agibilità. Tra Ztl, difficoltà del trasporto pubblico e parcheggi introvabili Botteghe Oscure si sarebbe rivelato un luogo pressoché inagibile o, comunque, estremamente scomodo. Insomma, anche i “lumbard” hanno dovuto fare i conti con i disservizi della Capitale, decidendo infine che per una sede politica va bene il prestigio, ma purché sia garantito il minimo sindacale di comodità o, per lo meno, di fruibilità.

L’ingresso trionfale in quella che fu la strada simbolo del Pci

Si chiude così una vicenda che aveva suscitato grande curiosità e che, indubbiamente, si era presentata anche come un segno dei tempi. Salvini stesso non nascose la sua soddisfazione per quel passaggio simbolico. “I valori di una certa sinistra che fu, quella di Berlinguer”, i valori del “lavoro, degli artigiani, sono stati raccolti dalla Lega. Se il Pd chiude Botteghe oscure e la Lega riapre, io sono contento, è un bel segnale”, disse il segretario nei giorni dell’ingresso a Botteghe Oscure, nel luglio 2020.

Il passo indietro, dopo lo scontro con la viabilità di Roma

La sede è stata di fatto già dismessa: il partito oggi si riunisce in altre spazi più decentrati o in grandi location affittati alla bisogna, per esempio all’interno di alberghi, come successo per il congresso regionali dello scorso settembre che ha visto i leghisti convergere all’Ergife. E, alle cronache, restano anche pochi gli incontri di rilievo al Bottegone leghista, come il primo consiglio federale “romano” nella primavera del 2022. Poi sono seguito solo pochi incontri tra i dirigenti regionali, fino all’addio di oggi.

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