La guerra di Hamas a Israele fa tremare le Borse e incendia gas e petrolio. Lo spread italiano regge

9 Ott 2023 11:21 - di Robert Perdicchi

E’ un lunedì molto difficile per i mercati e le Borse di tutto il mondo, dopo l’attacco di Hamas a Israele che ha riacceso un conflitto in campo aperto che rischia di prolungarsi a tempo indeterminato. Piazza Affari, come accade in altre sedi di contrattazione europee, ha aperto in calo. Milano ha perso subito l’1,2%, Parigi l’1%, così come Francoforte. Unica positiva è Londra (+0,33%). Pessime le notizie anche dai mercati asiatici, a loro volta influenzate dal conflitto in corso che sta spingendo in alto il prezzo del petrolio: il barile cresce del 5% con il Wti che torna in area 86 dollari. Il prezzo del gas balza oltre 40 euro in avvio di contrattazioni, con le paure per una escalation della guerra in Israele. Ad Amsterdam le quotazioni salgono dell’8,3% a 41,40 euro al megawattora.

Le Borse cinesi chiudono la seduta negative, al ritorno agli scambi dopo la lunga pausa della festività della Golden Week: l’indice Composite di Shanghai, tra i timori sulla crisi immobiliare e sugli atacchi di Hamas contro Israele, cede lo 0,44% e si attesta a 3.096,92 punti, mentre quello di Shenzhen perde lo 0,09%, a quota 1.908,64.

Le Borse soffrono ma lo spread Btp-Bund regge l’urto

A Piazza Affari, invece, soffrono le banche mentre corre l’energia e Leonardo (+4,6%). Lo spread tra Btp e Bund apre a 200, meno della chiusura di venerdì, sale inizialmente a 208 punti, registra un picco di giornata sopra 209 punti base, nella prima metà della mattina, poi il differenziale torna a segnare 206 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,94%. Tra gli istituti di credito sono in netto calo Bper (-3,7%), Mps (-3,4%), Banco Bpm e Mediolanum (-3%). In negativo anche Intesa (-2%) e Unicredit (-1,7%). Seduta in flessione per il lusso con Moncler (-3%). Vendite su Tim (-2,5%), dopo che fonti del Mef hanno confermato in modo categorico l’intenzione di vendere la rete, definendo infondate le ipotesi circolate dopo l’incontro la scorsa settimana al Tesoro con Vivendi. Seduta positiva per l’energia con Eni che sale dell’1,5% e Saipem (+1,4%). Avanzano anche Terna (+0,3%) e Prysmian (+0,1%).

Le preoccupazioni della Ue

“Secondo le previsioni della Commissione europea la crescita dovrebbe raggiungere l’1,5% l’anno prossimo ma non dobbiamo dimenticare le grandi incertezze. Ovviamente, i recenti attacchi terroristici sono un nuovo esempio tragico di questa incertezze, ma anche un esempio della fragilità della scena internazionale”, ha detto questa mattina Nicolas Schmit Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, nel proprio intervento alla sessione pubblica del Consiglio Ue Occupazione, politica sociale, salute e consumatori, in corso a Lussemburgo.

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